Dal 30 novembre 2015, nivolumab (Opdivo®) è stato approvato per il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico dopo una precedente chemioterapia (indipendentemente dal sottotipo istologico). Ciò tiene conto dei risultati positivi dei due studi di fase III CheckMate-057 e -017, che hanno attirato l’attenzione, tra l’altro, al congresso ASCO dello scorso anno.
I tassi di incidenza e di mortalità del cancro ai polmoni sono in aumento. In Svizzera, circa 2460 uomini e 1440 donne ricevono una nuova diagnosi ogni anno, e il cancro al polmone non a piccole cellule (NSCLC) rappresenta circa l’85% di tutti i casi. I pazienti affetti da NSCLC la cui malattia si ripresenta o progredisce nonostante la chemioterapia hanno opzioni di trattamento limitate e quindi una prognosi particolarmente sfavorevole. È proprio questa popolazione che beneficia dell’immunoterapia con l’inibitore del checkpoint nivolumab. In particolare, nivolumab si lega al checkpoint PD-1, utilizzato dalle cellule tumorali per superare la risposta immunitaria specifica del cancro. Bloccando il PD-1, il nivolumab attiva il sistema immunitario o aumenta l’attività delle cellule T.
CheckMate-057 e -017
Due studi di fase III sono stati decisivi per la decisione di Swissmedic. Nel CheckMate-057, 292 pazienti pretrattati con NSCLC avanzato di tipo non squamoso hanno ricevuto nivolumab 3 mg/kg ogni due settimane e 290 docetaxel 75 mg/m2 ogni tre settimane. Nell’endpoint primario, la sopravvivenza globale, c’è stata una riduzione significativa del rischio del 27% con nivolumab (a un anno: 51% vs. 39%; HR=0,73; 96% CI 0,59-0,89; p=0,00155). Inoltre, il tasso di risposta è stato significativamente più alto con la nuova sostanza e il profilo di sicurezza generale è stato migliore rispetto al docetaxel. Il follow-up esteso, presentato anche all’ECCO/ESMO 2015, ha rilevato tassi di sopravvivenza del 39% rispetto al 23% a 18 mesi.
A completamento di ciò, il CheckMate-017 ha dimostrato che nivolumab apporta benefici anche nei pazienti NSCLC pre-trattati con carcinoma a cellule squamose. Il rischio di mortalità è stato ridotto di un significativo 41%. Anche la sopravvivenza libera da progressione e i tassi di risposta sono stati significativamente migliorati con il farmaco. Entrambi gli studi sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine [1,2].
Probabile estensione dell’indicazione
Oltre al NSCLC, nivolumab è in fase di studio intensivo nel melanoma non resecabile o metastatico. In diversi Paesi, tra cui l’UE, è approvato in questa indicazione in prima o seconda linea.
Nell’area della combinazione di diversi immunoterapici, la ricerca è attualmente molto avanzata. Resta quindi da vedere quali indicazioni aggiuntive verranno aggiunte in Svizzera in futuro.
Fonte: Comunicato stampa, 3 dicembre 2015
Letteratura:
- Borghaei H, et al: Nivolumab rispetto a docetaxel nel carcinoma polmonare non a piccole cellule non squamoso avanzato. N Engl J Med 2015 Oct 22; 373(17): 1627-1639.
- Brahmer J, et al: Nivolumab rispetto a docetaxel nel carcinoma polmonare non a piccole cellule a cellule squamose in fase avanzata. N Engl J Med 2015 Jul 9; 373(2): 123-135.