Durvalumab è stato approvato in tutta l’Unione Europea in combinazione con la chemioterapia di etoposide più cisplatino o carboplatino, seguita da una terapia di mantenimento con durvalumab per il trattamento di prima linea degli adulti con carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) in stadio avanzato (malattia estesa, ED).
L’estensione dell’approvazione da parte della Commissione Europea per durvalumab per il trattamento di prima linea dell’ED-SCLC in combinazione con la chemioterapia si basa sui risultati positivi dello studio di fase III CASPIAN, che ha dimostrato un beneficio di sopravvivenza statisticamente significativo e clinicamente significativo per durvalumab più chemioterapia nel trattamento di prima linea dei pazienti con ED-SCLC. Oltre a un beneficio significativo e duraturo nella sopravvivenza globale (OS), è stato documentato per la prima volta un beneficio dimostrato nella sopravvivenza libera da progressione (PFS) oltre i 24 mesi.
Durvalumab (IMFINZI®)) è un anticorpo monoclonale umano diretto contro PD-L1 che blocca l’interazione di PD-L1 con PD-1 e CD80 sulle cellule T. In questo modo, contrasta l’effetto immunosoppressivo delle cellule tumorali, consentendo una maggiore attivazione delle cellule T e la risposta immunitaria associata. “L’approvazione di durvalumab fornisce ai medici una nuova importante opzione terapeutica che offre un significativo beneficio in termini di sopravvivenza globale con un trattamento ben tollerato”, ha dichiarato Luis Paz-Ares MD, Ph.D., Presidente del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Ospedale Universitario Doce de Octubre, Madrid, e Sperimentatore Principale di CASPIAN.
Riduzione significativa del rischio di mortalità
Lo studio CASPIAN ha raggiunto il suo endpoint primario, la OS, nel giugno 2019 e ha potuto documentare una riduzione del 27% del rischio di morte (hazard ratio [HR] 0,73, intervallo di confidenza al 95% [KI] 0,59-0,91; p=0,0047). È stato dimostrato anche un aumento del tasso di risposta obiettiva confermata per durvalumab più chemioterapia (68% rispetto al 58% della sola chemioterapia). Durvalumab in aggiunta alla chemioterapia ha anche ritardato il tempo di peggioramento dei sintomi della malattia.
Un’analisi di follow-up presentata all’ASCO 2020 ha mostrato un’efficacia sostenuta per durvalumab più chemioterapia dopo un follow-up mediano di oltre due anni (OS: HR 0,75; 95% CI 0,62-0,91; p=0,0032 nominale), con una OS mediana di 12,9 mesi rispetto ai 10,5 mesi della sola chemioterapia.
Il SCLC è una forma di cancro al polmone altamente aggressiva e a crescita rapida, che progredisce rapidamente nonostante una buona risposta iniziale alla chemioterapia, portando a una progressione precoce. Lo studio CASPIAN ha utilizzato una dose fissa di durvalumab (1500 mg) somministrata in induzione ogni tre settimane per quattro cicli in combinazione con la chemioterapia, e successivamente ogni quattro settimane fino alla progressione della malattia come terapia di mantenimento.
Fonte: AstraZeneca
InFo PNEUMOLOGIA & ALLERGOLOGIA 2020; 2(3): 33