Il cancro ovarico è l’ottava causa di morte tra le donne affette da tumore in tutto il mondo. In Svizzera, ogni anno circa 620 pazienti ricevono una nuova diagnosi di cancro ovarico. Circa il 22% delle pazienti con carcinoma ovarico presenta una mutazione BRCA1/2. I dati degli studi attuali mostrano che olaparib ha un chiaro beneficio a lungo termine rispetto al placebo in termini di sopravvivenza libera da progressione.
Il cancro ovarico è il tumore ginecologico con la prognosi peggiore. Le circa 620 donne svizzere che ogni anno ricevono una nuova diagnosi di cancro ovarico sono compensate da 416 decessi. Per le donne con carcinoma ovarico avanzato mutato BRCA, olaparib (Lynparza®) è disponibile come terapia di mantenimento di prima linea dopo che la chemioterapia contenente platino ha raggiunto una remissione completa o parziale. I dati del follow-up di 5 anni hanno ora dimostrato che l’inibitore PARP ha ridotto il rischio di progressione del tumore o di mortalità del 67% e ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione (PFS) a una mediana di 56,0 mesi (rispetto ai 13,8 mesi del placebo). Dopo cinque anni, il 48,3% dei pazienti trattati con olaparib era libero da progressione, rispetto al 20,5% del placebo. La durata mediana del trattamento è stata di 24,6 mesi contro 13,9 mesi. Il profilo di sicurezza era in linea con le osservazioni precedenti. Gli eventi avversi (AE) più comuni, che si sono verificati con una frequenza ≥20%, sono stati nausea (77%), affaticamento/astenia (63%), vomito (40%), anemia (39%) e diarrea (34%). Gli effetti collaterali più frequenti di grado ≥3 sono stati l’anemia (22%) e la neutropenia (9%).
Fonte: “Lynparza® ha migliorato il tempo mediano di sopravvivenza senza progressione del tumore delle pazienti con carcinoma ovarico avanzato BRCA-mutato, portandolo a più di quattro anni e mezzo, rispetto a poco più di un anno con il placebo”, 12/10/2020, AstraZeneca e MSD.
InFo ONCOLOGIA ED EMATOLOGIA 2020; 8(5): 37