Si stima che circa l’11% della popolazione soffra di emicrania. Sono quindi urgentemente necessarie opzioni di trattamento efficaci, soprattutto per la profilassi. I risultati dello studio confermano ora anche l’efficacia a lungo termine di erenumab.
L’anticorpo del recettore CGRP per la profilassi dell’emicrania erenumab (Aimovig®) 140 mg riduce sia il numero di giorni mensili di emicrania (MMD) sia il numero di giorni mensili di utilizzo di farmaci sintomatici specifici per l’emicrania (MSMD), secondo le analisi dei dati dello studio. I pazienti hanno mostrato un rapido miglioramento di tutti i parametri di efficacia alle settimane 13-16 e 21-24. Anche i risultati relativi alla disabilità fisica dei pazienti e alla loro capacità di partecipare alle attività quotidiane sono migliorati. Questa efficacia a lungo termine è particolarmente importante per i pazienti che finora non hanno potuto ricevere una terapia preventiva efficace.
Riduzione significativa dei farmaci in fase acuta
Il fatto che il numero di giorni di terapia farmacologica per l’emicrania acuta possa essere ridotto della metà è sottolineato anche dai dati della fase di trattamento attivo di STRIVE. Qui sono state studiate l’efficacia e la sicurezza di erenumab 70 e 140 mg in pazienti affetti da emicrania episodica con precedenti fallimenti del trattamento preventivo. Il 55% dei pazienti che hanno ricevuto 140 mg di anticorpo del recettore CGRP ha avuto una riduzione di almeno il 50% del numero di giorni di emicrania mensile che hanno richiesto un trattamento farmacologico acuto. L’efficacia è stata dimostrata in modo duraturo fino alla 52esima settimana.
Fonti:
- Media Update “I dati di Novartis confermano l’efficacia a lungo termine di Aimovig® dove altri trattamenti hanno fallito”, 01.07.2019.
- Media Update “I dati di Novartis dimostrano che Aimovig® dimezza i giorni di terapia farmacologica per l’emicrania acuta nei pazienti che hanno fallito le terapie preventive precedenti”, 01.07.2019.
PRATICA GP 2019; 14(8): 48
InFo NEUROLOGIA & PSICHIATRIA 2019; 17(5): 36