I risultati dello studio FIRE-3, presentati al Congresso Europeo sul Cancro di quest’anno ad Amsterdam, sottolineano l’importanza e la rilevanza dell’analisi delle mutazioni RAS (KRAS e NRAS) per le decisioni terapeutiche di prima linea. L’anticorpo monoclonale anti-EGFR cetuximab (Erbitux®) ha mostrato un significativo beneficio in termini di sopravvivenza per i pazienti con tumori RAS wild-type rispetto a bevacizumab.
Attraverso le analisi delle mutazioni e dell’espressione, i pazienti con carcinoma colorettale metastatico (mCRC) possono essere suddivisi in diversi gruppi: Mentre i pazienti con mutazioni nei geni KRAS e NRAS non sono adatti alla terapia con anticorpi EGFR a causa della resistenza, lo studio FIRE-3 mostra che i pazienti non pretrattati con tumori RAS wild-type (KRAS e NRAS) traggono beneficio da un trattamento primario di combinazione con l’anticorpo anti-EGFR cetuximab (più un regime di chemioterapia con 5-fluorouracile, acido folinico, irinotecan [FOLFIRI]) ne ha beneficiato in modo significativo: Rispetto alla combinazione bevacizumab (bevacizumab più FOLFIRI), la sopravvivenza globale è stata prolungata da 25,6 a 33,1 mesi, il che corrisponde a un vantaggio significativo di 7,5 mesi.
Le mutazioni nel gene BRAF non hanno avuto alcuna influenza. La sopravvivenza libera da progressione è stata paragonabile nei due gruppi a circa dieci mesi.
Questi risultati rappresentano una vera e propria pietra miliare nella terapia con anticorpi monoclonali per l’mCRC. Sono un passo importante verso il trattamento personalizzato e forniscono la prova che le decisioni terapeutiche che utilizzano i biomarcatori sono già utili per la prima linea. In questo modo, si possono evitare stress inutili sotto forma di effetti collaterali in caso di risposta insufficiente e costi evitabili.
Fonte: Stintzig S, et al.: Presentazione orale all’ECC 2013, Abstract LBA 17
InFo ONCOLOGIA & EMATOLOGIA 2013; 1(1): 32