Gli effetti positivi empiricamente dimostrati dell’estratto di biancospino vanno dalla vasodilatazione e dalla modulazione endoteliale all’influenza sul metabolismo del colesterolo e su altri parametri di rilevanza cardiovascolare. Questo articolo evidenzia i meccanismi biochimici d’azione sottostanti, con riferimento a studi sperimentali su animali e uomini.
Cardiplant® 450 (principio attivo: WS® 1442) è caratterizzato da un elevato grado di standardizzazione e quantificazione delle procianidine oligomeriche (71,6-97,0 mg OPC per compressa) [1] ed è ufficialmente raccomandato da Swissmedic per l’indicazione dei disturbi cardiaci funzionali [2]. Secondo i risultati corrispondenti, questo fitoterapico è efficace anche come coadiuvante nei pazienti con insufficienza cardiaca da lieve a moderata [3]. Gli effetti positivi dell’estratto di biancospino sul miocardio sono dovuti, tra l’altro, alla ionotropia positiva e all’accelerazione della conduzione dell’eccitazione nel cuore. Grazie alle sue proprietà vasodilatatrici, il Crataegus determina anche un aumento del flusso sanguigno nei vasi coronarici. Questo, a sua volta, migliora l’apporto di ossigeno al cuore e contribuisce ad aumentare le prestazioni del miocardio [3]. Dal punto di vista botanico, il biancospino appartiene al genere Crataegus, assegnato alla famiglia delle rose (Rosaceae).
Le procianidine oligomeriche: attori chiave farmacologici
I costituenti farmacologicamente rilevanti degli estratti di biancospino sono i flavonoidi, rappresentanti dei polifenoli, che sono associati alla riduzione dell’attività piastrinica, alla modulazione enzimatica, agli effetti antinfiammatori e all’abbassamento della pressione sanguigna [4]. D’altra parte, le procianidine oligomeriche (OPC), anch’esse polifenoli, hanno un forte effetto antiossidante [5], mantenendo i vasi sanguigni elastici e privi di depositi e proteggendoli da futuri danni ossidativi da parte dei radicali liberi. Grazie ai loro gruppi idrossilici fenolici, le procianidine e i flavonoidi possono interagire con vari enzimi e recettori.
Il meccanismo d’azione antiossidante delle OPC è che, come donatori di elettroni dei gruppi ossidrilici, aiutano a convertire i radicali liberi in radicali stabili e inerti [5]. Reagendo con altri antiossidanti o legandosi ai metalli, trasferiscono un elettrone spaiato. Un altro effetto delle OPC è l’inibizione dell’elastasi neutrofila umana, che viene rilasciata dai leucociti accumulati e attivati dopo il ripristino del flusso sanguigno nel miocardio precedentemente ischemico [5]. Oltre alla modulazione della funzione endoteliale e della vasodilatazione, questo è un meccanismo centrale delle proprietà cardioprotettive di WS® 1442 (Fig. 1) [5].
Effetti positivi di WS® 1442: studi preclinici
I molteplici effetti positivi dell’estratto speciale di Crataegus sulle funzioni cardiovascolari sono stati dimostrati in numerosi studi sperimentali sugli animali e sull’uomo:
- Vasodilatazione: gli effetti vasodilatatori sono indotti da un aumento del rilascio di ossido nitrico (NO) dall’endotelio vascolare. Da studi sperimentali nel cuore di ratto isolato, è stato dedotto che questo aumento è dovuto all’attivazione della NO sintasi endoteliale (eNOS) [6,7]. Che WS® 1442 provochi anche una vasodilatazione mediata da NO, dipendente dall’endotelio, in un’arteria umana isolata (attraverso la fosforilazione di eNOS alla serina 1177) è noto da successivi studi sperimentali sull’uomo [8].
- Ionotropia positiva: in ulteriori studi in vitro sul miocardio umano, è stato possibile dimostrare un effetto ionotropico positivo di WS® 1442, ossia un aumento della forza massima del miocardio e del tasso di aumento della pressione durante la fase di tensione del ventricolo [9,10]. Questo è causato da un maggiore afflusso di calcio nelle cellule del muscolo cardiaco.
- Modulazione endoteliale: oltre a svolgere un ruolo importante nell’aumentare la sintesi di NO, WS® 1442 svolge anche un ruolo di stimolo del rilascio del fattore iperpolarizzante derivato dall’endotelio (EDHF). Numerosi studi sperimentali sugli animali e sull’uomo hanno dimostrato che l’EDHF svolge un ruolo nella regolazione endoteliale [11] ed è un fattore importante nell’omeostasi vascolare e nell’angiorelax [12]. Negli esperimenti sugli animali, è stato possibile dimostrare gli effetti protettivi di WS® 1442 sulla disfunzione endoteliale legata all’età e sullo stress ossidativo nei ratti [13]. Inoltre, è stato postulato un effetto protettivo sulla superficie delle cellule endoteliali (ELS) [5]. L’ELS svolge un ruolo importante nell’omeostasi endoteliale, regolando la permeabilità vascolare e inattivando i processi pro-coagulanti e pro-infiammatori nel sottoendotelio [5]. È stato dimostrato che alti livelli di sodio danneggiano il glicocalice endoteliale, che svolge un ruolo importante nell’ELS [14]. Come dimostrano i risultati degli esperimenti sugli animali, WS® 1442 ha un effetto regolatore, riducendo la permeabilità agli ioni sodio nell’ELS [15].
- Miocardio: in esperimenti su cardiomiociti isolati di ratto e cavie, è stato osservato un prolungamento della fase refrattaria dopo il trattamento con Crataegus, oltre a una ionotropia positiva (vedi sopra), che indica un potenziale antiaritmico [16,17]. Inoltre, gli esperimenti in vivo nei ratti hanno dimostrato che la somministrazione di WS® 1442 per un periodo di 7 giorni ha portato a una riduzione delle aritmie indotte dalla riperfusione e della mortalità [18], oltre a una riduzione del verificarsi di crisi ipotensive dovute all’occlusione dell’arteria coronaria sinistra.
- Ipertrofia cardiaca: inoltre, è stato osservato che l’estratto speciale di Crataegus WS® 1442 inibisce l’ipertrofia cardiaca indotta sperimentalmente, una condizione associata all’insufficienza cardiaca irreversibile, in modelli animali [19]. Secondo i risultati degli studi sugli animali, il meccanismo dell’attività cardiaca del biancospino è mediato dalla Na(+), K(+)-ATPasi e dalle concentrazioni di calcio intracellulare [20].
- Colesterolo: un altro aspetto delle proprietà cardioprotettive del Crataegus è la sua influenza sulla riduzione del colesterolo [5]. Gli esperimenti sugli animali hanno dimostrato che sia il colesterolo totale che i livelli individuali di colesterolo (VLDL, LDL, HDL) sono stati influenzati positivamente stimolando l’assorbimento del colesterolo da parte del fegato [21]. Secondo studi recenti, questo effetto può essere spiegato da una riduzione significativa dell’acetil-CoA [22]. Uno studio su colture cellulari umane di epatociti HepG2 trattati con WS® 1442 ha mostrato un aumento significativo del numero di recettori LDL e una diminuzione dell’apolipoproteina B100 [23]. Si ritiene che queste molecole svolgano un ruolo chiave nell’omeostasi lipidica sistemica e siano quindi bersagli importanti per il trattamento dell’iperlipidemia [5].
Fonte: Schwabe Pharma AG
Letteratura:
- Compendio svizzero dei farmaci: Cardiplant® 450, https://compendium.ch, ultimo accesso 12.07.2019.
- Swissmedic: Istituto svizzero per gli agenti terapeutici. www.swissmedic.ch/swissmedic/de/home.html, ultimo accesso 12 luglio 2019.
- Sudano I: Il biancospino calma, rafforza e protegge il cuore – Importanza per la pratica. PD Isabella Sudano, MD, presentazione di diapositive, VZI Highlights from Philadelphia, 4 luglio 2019, Zurigo.
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PRATICA GP 2019; 14(9): 36-37