Questo numero di InFo ONKOLOGIE & HÄMATOLOGIE tratta dei tumori in pediatria e geriatria.
Come rispondere alla leucemia acuta infantile? Esploriamo questa domanda nel nostro articolo. Nel farlo, forniamo un aggiornamento sulla più comune leucemia linfoblastica acuta e sulla più rara ma meno curabile leucemia mieloide. Mentre in passato queste malattie erano quasi sempre fatali, oggi sono in gran parte curabili. Tuttavia, una citopenia non chiara con ulteriori sintomi dovrebbe sempre essere chiarita in un centro specializzato, poiché le complicazioni pericolose per la vita sono ancora un fattore di rischio. Una risposta precoce alla terapia migliora significativamente la prognosi. Sono importanti anche altri fattori come l’età, la citogenetica dei blasti, la conta leucocitaria iniziale, l’immunofenotipo o il coinvolgimento del SNC. Purtroppo, i rischi di effetti tardivi della terapia o del trattamento rimangono elevati anche per i sopravvissuti a lungo termine alla leucemia acuta infantile. I possibili effetti in età avanzata sono molteplici e devono essere monitorati.
Dottor Méd. Martial Coutaz dell’Hôpital du Valais esamina la situazione terapeutica di un altro gruppo della nostra società, ossia la terapia oncologica negli anziani, cioè in ambito geriatrico. Pone la domanda: in considerazione dell’elevato rischio di sviluppare un tumore in età avanzata, il trattamento del cancro è un lusso o un segno di una società ricca che può permettersi tali terapie nonostante un sistema medico costoso? Con un’adeguata applicazione individuale delle terapie possibili, non lo è di certo. Il punto di svolta che dovrebbe decidere il senso di un trattamento è la valutazione precisa del paziente anziano (in collaborazione con il medico di famiglia, l’oncologo e il geriatra). Nel corso di un inventario globale, devono essere controllati i seguenti fattori: le capacità funzionali, i rischi di comorbidità, la terapia farmacologica, nutrizionale, cognitiva e infine lo stato sociale. Inoltre, è importante adattare gli obiettivi di una terapia: la riduzione della mortalità raramente può essere vista come lo scopo nella terza età; piuttosto, l’obiettivo è l’aumento della qualità della vita.
Tenendo presente questo, le auguro una lettura interessante sui pazienti giovani e anziani in oncologia.
Prof. Dr. med. Nicolas von der Weid
InFo Oncologia & Ematologia 2014; 2(5): 3