Dopo una sindrome coronarica acuta, i pazienti sono ad alto rischio di ulteriori malattie cardiovascolari. Le placche aterosclerotiche giocano un ruolo decisivo in questo senso, poiché fino al 75% degli episodi di sindrome coronarica acuta sono innescati dalla rottura della placca. È già noto che bassi livelli di LDL-C possono aiutare a stabilizzare le placche. Lo studio HUYGENS è stato in grado di dimostrare, che l’aggiunta precoce L’associazione dell’inibitore PCSK9 evolocumab alla terapia con statine dopo la sindrome coronarica acuta è ben tollerata e contribuisce alla stabilizzazione delle placche vulnerabili1. Ciò sottolinea l’importanza dell’uso precoce dell’inibitore PCSK9 per la riduzione massima dell’LDL-C in questi pazienti ad alto rischio cardiovascolare.
Nel video che segue, il PD Dr. med. Gregor Leibundgut, Primario di Cardiologia presso l’Ospedale Cantonale di Basilea, presenta i dati dello studio HUYGENS.
Riferimenti:
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Contributo online dal 10.05.2022