L’asistolia ottale è una complicazione pericolosa che, sebbene rara, può portare a lesioni gravi. Per rilevare un’asistolia ictale ricorrente, la documentazione di una o due crisi epilettiche nella registrazione simultanea video-EEG/EKG non è sufficiente.
Premessa : l’asistolia ottale (IA) è una complicanza rara ma pericolosa e colpisce circa lo 0,3% dei pazienti con epilessia refrattaria. Può portare a un’improvvisa perdita di tono muscolare (nel senso di sincope) e quindi a lesioni gravi. L’IA può essere trascurata da altri sintomi di crisi epilettiche, motivo per cui è necessaria una registrazione video simultanea EEG/EKG per effettuare la diagnosi.
Metodo: Quattro database (PubMed, Web of Science, ScienceDirect, dati Clinica Universitaria di Epilettologia di Bonn) sono stati cercati per parole chiave. L’IA è stata definita come un intervallo RR >di 3 secondi e doveva durare almeno il doppio dell’intervallo RR precedente. La meta-analisi finale basata sul paziente ha coinvolto pazienti con epilessia, almeno un’IA e più di una crisi in una derivazione EEG/EKG simultanea.
Risultati: È stato possibile analizzare un totale di 80 pazienti di 28 studi con 182 IA documentate in un totale di 537 crisi epilettiche. In media, il rischio di recidiva a breve termine di IA è stato del 40,4% (intervallo di confidenza al 95% (CI) 32,4-49,8%). Fattori come l’età, il sesso, il tipo e la durata dell’epilessia, la localizzazione emisferica destra/sinistra o anche la durata dell’IA non hanno avuto un effetto significativo sul rischio di ricaduta. L’IA ricorrente era sintomatica per il 63,8% (CI 55,7-72,8%).
Commento: la documentazione di una o due crisi epilettiche nella registrazione video-EEG/ECG simultanea non è sufficiente per rilevare l’IA ricorrente. Se questo non è possibile per un periodo di tempo più lungo, un registratore di eventi è un’alternativa. Se non si riesce a ottenere un controllo sufficiente delle crisi con i farmaci o, per esempio, con un intervento chirurgico per l’epilessia, l’impianto precoce di un pacemaker può prevenire gravi complicazioni da IA.
InFo NEUROLOGIA & PSICHIATRIA 2017; 15(5): 28-29