Paul Camenzind, vicedirettore dell’Osservatorio svizzero della salute (Obsan), Neuchâtel, ha tenuto una presentazione sul tema “Mancanza e abbondanza nell’assistenza sanitaria svizzera” in occasione dei “Trend Days Health” a Lucerna. In esso, ha tracciato un quadro differenziato degli attuali sviluppi del sistema medico nazionale e internazionale e ha fatto previsioni per il futuro. Soprattutto i processi demografici, ma anche quelli geografici, richiedono nuove soluzioni.
Secondo Paul Camenzind, vicedirettore dell’Osservatorio svizzero della salute (Obsan), se si confronta la spesa della Svizzera per il sistema sanitario con quella di altri Paesi e si tiene conto anche dell’aspettativa di vita media, emergono rapporti interessanti. A livello internazionale, la Svizzera si colloca tra i primi Paesi sia in termini di spesa che di aspettativa di vita dei suoi abitanti. Gli scenari demografici ipotizzano un aumento significativo del numero di persone di età superiore ai 65 anni in questo Paese in futuro. Ecco perché le previsioni pessimistiche per il 2030 mostrano un aumento del fabbisogno di servizi di oltre l’80%, soprattutto per quanto riguarda il numero di anziani e di residenti nelle case di cura. Il fabbisogno totale di personale potrebbe crescere fino al 40% nello stesso periodo.
Strutture del panorama sanitario svizzero
Le difficoltà di accesso per i pazienti sono più probabili per i fornitori di servizi nel settore della psichiatria, della riabilitazione e dell’assistenza a lungo termine, mentre si riscontrano meno problemi negli ospedali e negli ambulatori, cioè nell’assistenza somatica per acuti.
I risultati per i gruppi di pazienti sono simili in alcuni casi: l’accesso alle cure somatiche e psichiatriche è più difficile per i malati cronici, e lo stesso vale per le persone anziane e vulnerabili. Le persone malate acutamente, più giovani e socialmente integrate hanno meno probabilità di incontrare ostacoli in questo senso.
Inoltre, la posizione geografica ha un impatto sullo stock di fornitura. Nelle aree rurali, remote e meno densamente popolate, la distanza da percorrere per raggiungere lo studio medico più vicino è talvolta fino a 5 km in più rispetto ai cantoni urbani come Zurigo. Le regioni montane in particolare, ad esempio nei Grigioni, si scontrano con queste difficoltà di accesso (Fig. 1).
Mancanza e abbondanza allo stesso tempo
Anche le indagini sul tasso di parti cesarei forniscono risultati interessanti. La Svizzera ha un tasso elevato del 32,4%, superiore al tasso raccomandato dall’OMS di circa il 25%. Per quanto riguarda il numero di dispositivi di grandi dimensioni negli ospedali, in particolare la risonanza magnetica, c’è un certo eccesso, soprattutto a Basilea Città e Sciaffusa. Al contrario, Thurgau e Nidvaldo tendono a soffrire di una carenza in questo senso.
Fonte: “Mancanza e abbondanza nell’assistenza sanitaria svizzera: Fatti e cifre” 9° Trend Days Salute Lucerna, 27-28 febbraio 2013.