Domanda di ricerca: i correlati neuronali del senso di colpa possono essere utilizzati per prevedere le ricadute depressive?
Sfondo
La depressione è spesso una malattia cronica, con periodi di relativa guarigione interrotti da ricadute. Predittori affidabili di recidiva potrebbero influenzare in modo significativo la terapia. Nelle fasi di remissione, i sintomi sono spesso ancora presenti in modo subliminale e la loro entità è correlata al rischio di recidiva. Questo è il caso del senso di colpa, per esempio, che è anche un’importante componente cognitiva della depressione e la cui neurobiologia è sempre meglio compresa. Il cingolo anteriore subgenuale (SGAZ) e il lobo temporale anteriore (AT) svolgono ruoli importanti in questo processo. L’attività nella SGAZ predice la risposta al trattamento, è un obiettivo dell’intervento neurochirurgico e si correla con la tendenza al senso di colpa, mentre l’AT è coinvolta nell’integrazione delle informazioni sociali [1,2]. Lythe et al. ha studiato la misura in cui i correlati del senso di colpa in parti della rete default-mode possono essere usati per prevedere le recidive.
Pazienti e metodologia
Nel più grande studio di coorte prospettico su questo tema fino ad oggi, sono stati studiati 75 pazienti senza farmaci con depressione ricorrente nota. La risonanza magnetica funzionale (fMRI) è stata utilizzata per confrontare le risposte neurali al biasimo della propria persona o di un amico stretto. Le analisi si sono concentrate sulla connettività funzionale, cioè sulla correlazione delle traiettorie di attivazione temporale in diverse regioni cerebrali, principalmente nella SGAZ e nell’AT.
Risultati
La connettività funzionale tra AT, SGAZ e striato ventrale ha previsto le recidive con una precisione del 75%. Questo è stato significativamente migliore rispetto alla previsione basata sulle variabili cliniche (61%). Le dimensioni dell’effetto erano grandi (Wilk’s=0,68).
Conclusioni degli autori
Il senso di colpa autodiretto porta a modelli di attivazione nei pazienti depressi rimossi, che sono migliori predittori di ricaduta rispetto alle misure cliniche.
Commento
Sebbene la diagnosi precoce dell’alto rischio di recidiva nella depressione sia molto importante, ci sono stati pochi e piccoli studi in campioni più eterogenei. Questo studio più robusto evidenzia le potenziali applicazioni dell’imaging funzionale, che combina la comprensione neuroscientifica dei processi psicopatologici con applicazioni cliniche concrete. Come gli studi precedenti, anche questo studio dimostra l’importanza della corteccia prefrontale mediale nella ricaduta, ma evidenzia che non l’attività pura è predittiva, ma solo la correlazione con le regioni. Potrebbe quindi essere che sia proprio l’integrazione dell’informazione affettiva con la comprensione sociale a essere alla base del potenziale di recidiva del senso di colpa.
Letteratura:
- Mayberg HS, et al: Modulazione mirata dei circuiti neurali basata sull’elettrodo per la depressione. J Clin Invest 2009; 119(4): 717-725.
- Green S, et al: Disconnessione funzionale selettiva del senso di colpa delle cortecce temporali anteriori e subgenuali nel disturbo depressivo maggiore. Arch Gen Psychiatry 2012; 69(10): 1014-1021.
InFo NEUROLOGIA & PSICHIATRIA 2016; 14(2): 31