In molti Paesi, la xerosi cutis è il problema dermatologico più comune nella popolazione geriatrica. Soprattutto quando la xerosi cutis è associata a prurito, ciò comporta una notevole riduzione della qualità di vita. I cambiamenti strutturali e funzionali della pelle senescente richiedono una cura profilattica e, se necessario, terapeutica della pelle con barriera protettiva.
[1,2]La comparsa della xerosi cutis è elencata come diagnosi separata nell’ICD-10 (codifica L85.3) ed è associata al processo di invecchiamento intrinseco. L’incidenza aumenta in modo correlato all’età, anche se le informazioni rilevanti nella letteratura specializzata variano a seconda dello studio e della popolazione esaminata [2]:- In uno studio condotto in Germania tra il 2019 e il 2021 su 314 residenti in case di cura di 17 strutture, la prevalenza della xerosi cutis è stata del 95,9%, con un’età media di 85,4 anni (SD 7,1) [3].
- In uno studio condotto nel 2015/2016 su 1662 residenti in case di cura (età media: 81 anni) e 1486 pazienti ospedalizzati (età media: 70,2 anni), la prevalenza era rispettivamente del 41,2% e del 55,2% [4].
- E in uno studio multicentrico di pazienti di età superiore ai 65 anni in assistenza primaria (n=756), la xerosi cutis è stata documentata nel 55,6% [5]. Tra i pazienti senza altre malattie della pelle in questo studio, la qualità della vita (questionario SF-12**) era più compromessa nei pazienti anziani che in quelli più giovani.
** Versione breve del questionario SF-36 (The 36-Item Short Form Health Survey) [15]
Il “Punteggio complessivo della pelle secca” (ODS) è ampiamente utilizzato per valutare la gravità della secchezza cutanea [6].
È importante applicare le cure di base almeno due volte al giorno e osservare determinate misure comportamentali. [10] Bisogna evitare docce o bagni troppo lunghi o troppo caldi. I detergenti sintetici sono preferibili ai saponi e l’aria nella stanza non deve essere troppo secca. [10] Si raccomanda anche un’assunzione sufficiente di liquidi, in quanto la sensazione di sete è generalmente ridotta in età avanzata e le terapie farmacologiche (ad esempio, i diuretici) possono portare ad un’ulteriore perdita di liquidi. |
Secchezza cutanea e prurito associati all’età
[7,8]La xerosi negli anziani è multifattoriale: i cambiamenti intrinseci nella cheratinizzazione e nel contenuto lipidico, l’uso di diuretici e altri farmaci, le malattie sistemiche e il riscaldamento/condizionamento dell’aria possono contribuire. La xerosi cutis è associata a una ridotta idratazione dello strato corneo, a un aumento del valore del pH e a una ridotta elasticità [2].Il prurito associato alla pelle secca può avere un impatto particolarmente negativo sulla qualità della vita [9]. [2,10] Il grattamento può portare a ferite dolorose e le escoriazioni da grattamento sono un punto di ingresso per gli agenti infettivi. [10] La prevalenza del prurito associato all’età riportata in letteratura varia notevolmente. [11,12] I disturbi funzionali renali ed epatici sono considerati fattori di aumento e l’uso di diuretici può ridurre la disponibilità di una fase idrica biocompatibile nello strato corneo.
[16]Nella pelle più vecchia, il tasso di rinnovamento dei cheratinociti rallenta e il loro numero può diminuire di conseguenza e a causa dell’aumento dell’apoptosi. Poiché lo strato corneo formato dai cheratinociti è un elemento essenziale della funzione di barriera cutanea, il suo indebolimento non solo porta a una ridotta funzione protettiva, ma anche a una maggiore perdita di acqua [8]. [16] Questo effetto è intensificato anche dalla diminuzione del numero e della funzione delle ghiandole sebacee, per cui si deve prevedere un indebolimento dello strato lipidico, un altro elemento chiave della barriera e dello strato impermeabile. Questi fattori portano alla disidratazione della pelle e quindi a una maggiore suscettibilità e a un forte prurito [8]. Con la graduale degenerazione dell’innervazione della pelle e la riduzione del numero di ghiandole sudoripare, l’equilibrio termico e la tolleranza al freddo si deteriorano. [17] La pelle secca aumenta ulteriormente la suscettibilità e il successivo grattamento dovuto all’eczema e al prurito può portare alla formazione di lesioni secondarie, ossia escoriazioni ed erosioni. |
Compensare i deficit funzionali della barriera fisico-chimica
[10]I lipidi che formano la membrana (ceramidi o fosfolipidi), l’acqua e le molecole igroscopiche sono i sostituti decisivi per la formazione delle strutture di membrana nella matrice intercorneocitaria. [13] E per una reidratazione efficace, la scelta di un valore di pH acido (≤5,5), un’elevata capacità tampone e umettanti inerti ed efficaci (ad esempio glicerolo o urea) sono fattori importanti. [14] Le particolarità della pelle invecchiata hanno alcune implicazioni per l’applicazione di preparati topici: bisogna ricordare che l’assorbimento dei principi attivi è ridotto a causa dell’atrofia dello strato corneo (funzione di serbatoio), ma allo stesso tempo il tasso di permeazione epiteliale può essere aumentato rispetto alla pelle adulta. [14] Inoltre, si può ipotizzare un cambiamento delle condizioni di diffusione causato dalla riduzione della microcircolazione nel tessuto coriale. Si raccomanda pertanto di applicare prodotti di base per la cura della pelle più volte al giorno e di osservare alcune misure di accompagnamento (box).Letteratura:
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