Un paziente di 80 anni con disfagia e disturbi all’addome superiore viene esaminato radiologicamente. Diagnosi: ernia gastrica paraesofagea. Quale terapia dovrebbe ricevere il paziente?
Premessa: il paziente di 80 anni lamenta disfagia e disturbi all’addome superiore. A causa di un infarto del miocardio nella famiglia più stretta, il paziente è molto preoccupato. Si lamenta anche di insonnia.
Anamnesi e diagnosi: il paziente non presenta anomalie nell’esame cardiologico completo. Il rinvio al radiologo e l’esame della funzione della fase esofagea mediante una deglutizione esofagea rivela un rilievo mucoso grossolano dell’esofago distale, possibile alterazione infiammatoria DD (Fig. 1) . Viene fatta la diagnosi di ernia gastrica paraesofagea.
Terapia: Quale terapia sceglierebbe?
Risposta: Mentre un’ernia iatale assiale può essere inizialmente trattata in modo conservativo con inibitori della pompa protonica e l’indicazione per la riabilitazione viene data solo dopo una terapia con PPI non riuscita, intolleranza e rischio di sanguinamento, un’ernia iatale paraesofagea richiede un intervento chirurgico immediato a causa dell’elevato rischio di complicazioni. La riabilitazione viene eseguita con la fundoplicazione laparoscopica in combinazione con la iatoplastica.
PRATICA GP 2019; 14(5): 38