Come parte della strategia di qualità della Confederazione e in conformità con i requisiti legali, vengono pubblicati annualmente gli indicatori di qualità degli attuali 165 ospedali acuti svizzeri. Nel corso della pubblicazione dei dati attuali (dal 2013), l’elenco è stato ampliato.
Gli indicatori di qualità sono chiamati CH-IQI (Swiss Inpatient Quality Indicators) in questo Paese e attualmente comprendono 49 trattamenti o quadri clinici (suddivisi in 13 aree). Si tratta, ad esempio, di operazioni alle valvole cardiache, terapie per la polmonite o sostituzioni di articolazioni. Ci sono 1-23 indicatori per capitolo. Da quest’anno, i pazienti e i medici interessati possono anche confrontare i trattamenti delle malattie della pelle e i trapianti eseguiti tra i singoli ospedali.
Da parte sua, la Confederazione utilizza i dati per perseguire l’obiettivo di coordinare più strettamente gli sforzi di miglioramento della qualità e di fornire un supporto più mirato.
CH-IQI fornisce indicazioni ma non conclusioni sulla qualità.
I CH-IQI seguono i parametri: Numero di casi, mortalità, valori di proporzione (ad esempio, proporzione di decessi dopo il trattamento, proporzione di parti cesarei in tutte le nascite), informazioni speciali (ad esempio, valore medio dell’indice Barthel dei pazienti al momento dell’ammissione alla riabilitazione geriatrica precoce) e durata della degenza. Nel complesso, il 46% di tutti i casi di ricovero e il 63% di tutti i decessi negli ospedali per acuti in Svizzera sono stati registrati con il CH-IQI nel 2013.
La mortalità osservata viene stabilita in relazione alla mortalità attesa (aggiustamento del rischio per età e sesso). Il numero di casi gioca un ruolo decisivo nell’interpretazione: se il numero di casi è basso, gli indicatori sono fortemente influenzati dai singoli casi, motivo per cui un confronto a lungo termine negli anni ha più senso per questi ospedali. I valori delle proporzioni, a loro volta, danno un’indicazione, ad esempio, della frequenza con cui un’operazione è stata minimamente invasiva o della frequenza con cui i pazienti con ictus sono stati trattati in una stroke unit specializzata.
I CH-IQI devono essere intesi come indicazioni di qualità. Più casi vengono trattati in un ospedale, più esperienza è disponibile in quella sede e maggiore è la prospettiva di un trattamento di buona qualità. Naturalmente, non si possono trarre conclusioni definitive da questo. Ciò richiede analisi più approfondite che richiedono competenze mediche e tengono conto, ad esempio, del mandato degli ospedali di fornire assistenza (cure primarie, medicina d’avanguardia). Per il momento, l’UFSP raccomanda di confrontare gli indicatori di ospedali funzionalmente comparabili (ad esempio, ospedali universitari) o di quelli con un bacino di utenza simile (ad esempio, ospedali cantonali).
Fonte: Comunicato stampa dell’UFSP del 14.8.2015
PRATICA GP 2015; 10(9): 8