I dispositivi innovativi e digitali per la terapia del sonno e della ventilazione consentono un’assistenza efficiente e clinicamente qualitativa per le persone con disturbi respiratori legati al sonno, BPCO e altre malattie croniche. Il telemonitoraggio offre un’alternativa alle visite mediche, una misura protettiva importante nell’attuale fase della pandemia coronale.
La Svizzera si trova ancora in una situazione eccezionale a causa del coronavirus, anche se le cifre delle infezioni sono diminuite in modo significativo rispetto a marzo/aprile. Il che da un lato è molto piacevole, ma dall’altro potrebbe indurre le persone a prestare meno attenzione alle misure di protezione dopo il “blocco”.
Ridurre al minimo il rischio di infezione per i gruppi di persone vulnerabili.
Ci sono alcuni gruppi di persone per le quali le misure preventive contro il rischio di infezione, ridotto ma non ancora eliminato, possono essere fondamentali. Questo vale soprattutto per coloro che avevano già bisogno di un supporto respiratorio meccanico prima dell’insorgenza del coronavirus. Diverse migliaia di persone che vivono in Svizzera sono dotate di ventilatori a domicilio, soprattutto persone con malattie respiratorie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) in fase avanzata, la fibrosi polmonare o pazienti con malattie neuromuscolari come la SLA, che hanno urgente bisogno di un supporto respiratorio. Inoltre, circa 100.000 persone sono attualmente in trattamento per l’apnea del sonno in tutta la Svizzera. Se questi pazienti presentano anche i fattori di rischio noti per il coronavirus, come il diabete, i problemi cardiovascolari o l’obesità, allora appartengono anche al gruppo a rischio. Per proteggersi dalle infezioni, queste persone dovrebbero quindi continuare a rimanere a casa o in un ambiente protetto il più possibile durante la fase di rilassamento delle misure. Al momento, non è ancora possibile valutare con precisione in che misura la normalizzazione della vita pubblica influenzerà i numeri dell’infezione e quindi anche il rischio di infezione.
Soluzione digitale come alternativa all’appuntamento con il medico
Anche la visita al medico o all’assistente domiciliare per controllare la terapia di ventilazione è un rischio potenziale nella situazione attuale per i pazienti interessati, ma anche per il personale di assistenza. Le applicazioni digitali oggi disponibili consentono l’assistenza a distanza tramite telemonitoraggio, in modo che i pazienti possano rimanere a casa. I problemi di terapia, come le perdite dalla maschera o le difficoltà tecniche come i difetti dell’apparecchiatura, possono essere identificati e risolti con una consulenza telefonica aggiuntiva al paziente e un eventuale accesso remoto. In questo modo, il telemonitoraggio supporta l’assistenza al paziente e allo stesso tempo riduce al minimo il rischio di infezione, in quanto i pazienti devono recarsi dal medico solo in casi urgenti.
Monitoraggio dei progressi attraverso il telemonitoraggio
I dati della terapia attuale e una valutazione nel tempo possono essere di grande importanza per i pazienti, ma anche per il personale medico curante. Il telemonitoraggio fornisce un’assistenza continua, consentendo al medico di intervenire con i pazienti dove è più necessario. Nella situazione attuale, le soluzioni digitali evitano visite inutili al medico e consentono agli assistenti di ridurre significativamente il numero di visite a domicilio. Questo riduce in modo significativo l’onere per il sistema sanitario e riduce drasticamente il rischio di infezione per i pazienti. Ulteriori informazioni su: www.ResMed.com
Fonte: ResMed
PRATICA GP 2020; 15(7): 42
InFo PNEUMOLOGIA ED EMATOLOGIA 2020; 2(3): 32