L’uso di medicazioni contenenti argento è raccomandato per le ferite colonizzate o infette in modo critico, per un periodo di 14 giorni con una valutazione successiva.
Gli ioni d’argento attaccano i batteri e altri microrganismi in vari modi e ne inibiscono la crescita. Per ottenere un effetto battericida, l’argento elementare deve essere convertito nella sua forma ionica, efficace. Poiché gli ioni d’argento hanno molteplici siti d’azione antimicrobica sulle cellule bersaglio, il rischio di sviluppare una resistenza batterica è basso, a differenza degli antibiotici [1,2]. Gli ioni d’argento sono presenti in composti d’argento inorganici e in complessi organici, che vengono rilasciati dal composto a contatto con la secrezione della ferita e sono efficaci sia contro i batteri gram-positivi che gram-negativi – compresi i batteri resistenti come MRSA e gli enterococchi resistenti alla vancomicina [3,4]. In combinazione con il carbone attivo, gli odori e le tossine della ferita vengono ulteriormente bloccati.
Una meta-analisi dei dati clinici del periodo 2000-2015 riassume le prove di efficacia dell’argento nella cura delle ferite [1]. In 28 dei 39 studi controllati, sono stati dimostrati effetti positivi dei materiali per ferite contenenti argento, in particolare una riduzione del carico di germi e un’accelerazione della guarigione della ferita. Dal punto di vista tematico, 9 studi riguardavano le ustioni, 9 le ulcere venose delle gambe, 3 le ulcere da pressione, 2 le ferite croniche, 1 la sindrome del piede diabetico e 5 altre ferite. Gli altri studi inclusi si sono concentrati sulla qualità della vita, sul rapporto costo-efficacia e sulla riduzione della carica batterica. La conclusione del gruppo di esperti è che, oltre agli effetti antimicrobici, si potrebbe ottenere un miglioramento della qualità di vita e un buon rapporto costo-efficacia attraverso l’uso di medicazioni per ferite contenenti argento, se utilizzate in modo mirato e limitato nel tempo.
Letteratura:
- Dissemond J, et al: Prove dell’argento nella cura delle ferite – meta-analisi degli studi clinici del 2000-2015. JDDG 2017; 15: 524-536.
- Kramer A, et al: Consenso sull’antisepsi delle ferite: aggiornamento 2018. Skin Pharmacol Physiol 2018; 31: 28-58.
- Percival SL, Bowler P, Russell D: Resistenza batterica all’argento nella cura delle ferite. J Hosp Inf 2005; 60: 1-7.
- Parsons D, et al: Medicazioni antimicrobiche all’argento nella gestione delle ferite: un confronto delle caratteristiche antibatteriche, fisiche e chimiche. Ferite 2005; 17(8): 222-232.
PRATICA DERMATOLOGICA 2022, 32(2): 42