La medicina dello sport sta diventando sempre più importante nella medicina di famiglia, ma di solito manca un’adeguata formazione di base. Per colmare questa lacuna di conoscenze, il dottor Peter Jenoure, MD, ex presidente e membro onorario della Società Svizzera di Medicina dello Sport (SGSM) e membro del comitato editoriale di HAUSARZT PRAXIS, d’ora in poi riferirà in questa sezione su argomenti di medicina sportiva rilevanti per il professionista.
Non passa quasi settimana senza che i media dicano insistentemente che la signora e il signor Swiss sono troppo grassi e non fanno abbastanza esercizio fisico. I giovani non se la passano meglio, e sentiamo persino dire dall’ambiente medico specializzato che hanno già disturbi di salute che di solito si riscontrano solo negli adulti più anziani.
Diversi specialisti e ora anche l’OMS affermano che l’inattività fisica potrebbe diventare una delle maggiori sfide del XXI secolo a causa delle sue conseguenze sulla salute. Il medico dello studio è doppiamente sfidato in questo caso: Deve riconoscere i diversi fenomeni patologici, ma anche prescrivere il trattamento giusto, ossia l’esercizio fisico in tutta la sua diversità. E con un dosaggio adeguato, controllato e senza i frequenti svantaggi delle forme di terapia convenzionali.
Sempre dalla stessa stampa laica, si sente dire regolarmente che le attività sportive causano circa 300.000 vittime all’anno solo in Svizzera. Anche se la maggior parte di questi incidenti sportivi sono di natura benigna, producono molta sofferenza, tempo di lavoro perso e costi accumulati. E ancora una volta, il medico è in prima fila quando si tratta di aiutare queste vittime nella ricerca di un recupero più rapido.
Quindi, sia che i suoi pazienti facciano troppo poco o troppo sport, il medico di base si trova ad affrontare entrambe le situazioni, la cui valutazione non è un compito facile: deve costantemente saltare dalle questioni mediche più interne a quelle chiaramente più chirurgiche, in parte come istruttore sportivo, poi come motivatore, ma sempre come medico. E questo non è certo un compito facile, con una formazione di base in medicina sportiva che è ancora per lo più carente.
Per colmare il divario di conoscenze, a partire da questo numero di HAUSARZT PRAXIS, riferiremo regolarmente su questioni di medicina sportiva. Le auguriamo una buona lettura e attendiamo i suoi commenti su lg@primemedic.ch.
I redattori
PRATICA GP 2014; 9(1): 4