I ricercatori dell’ETH e dell’Università di Zurigo sono riusciti a identificare diversi sottotipi di schizofrenia utilizzando modelli matematici che analizzano le immagini fMRI del cervello attivo. Questo apre la strada a diagnosi più precise e quindi a opzioni terapeutiche più mirate?
(ag) Come si possono diagnosticare le malattie mentali in modo più accurato in futuro? Gli scienziati dell’Istituto di Ingegneria Biomedica dell’ETH, in collaborazione con la Charité di Berlino, hanno presentato un approccio che permette di trasferire le immagini dell’attività cerebrale dei soggetti in esame in un modello matematico che poi indica se sono affetti o meno da schizofrenia. In caso di risultati positivi, avviene un’ulteriore differenziazione in sottogruppi. In particolare, il modello “semplice”, secondo i ricercatori, calcola la forza di accoppiamento tra tre regioni cerebrali selezionate. Verifica quanto sia forte la comunicazione tra queste aree e quindi permette di trarre conclusioni sulla gravità e sul tipo di malattia dei pazienti schizofrenici.
Studio su 83 persone di prova
Il modello è già stato testato su 41 pazienti con schizofrenia e 42 partecipanti sani. Dovevano guardare e ricordare delle immagini (la memoria di lavoro è spesso compromessa negli schizofrenici) mentre veniva registrata la loro attività cerebrale. La forza di accoppiamento delle tre aree cerebrali non solo differiva significativamente tra i gruppi di pazienti e di controllo, ma anche all’interno del gruppo schizofrenico stesso. Sono emersi tre sottogruppi con diversi modelli di attività cerebrale, che corrispondevano o rappresentavano la rispettiva gravità della schizofrenia rispetto ai sintomi clinici.
Naturalmente, secondo i ricercatori, il modello, pur essendo incoraggiante, è ben lungi dall’essere pronto per l’uso nella pratica. In particolare, sarebbe interessante studiare i pazienti non trattati nel tempo per vedere se il modello può essere usato per confermare le previsioni di progressione della malattia.
Fonte: Comunicato stampa del 7 gennaio 2014, Schaffner M: Utilizzo di modelli matematici per individuare la schizofrenia. ETH Life 7 gennaio 2014.
Letteratura:
- Brodersen KH, et al: Dissezione dei disturbi dello spettro psichiatrico tramite embedding generativo. NeuroImage: Clinical 2014; 4: 98-111. doi:10.1016/j.nicl.2013.11.002.
InFo NEUROLOGIA & PSICHIATRIA 2014; 12(3): 38