Caro Philippe. Dieci anni fa, nell’autunno del 2003, abbiamo pubblicato insieme il primo numero di InFo NEUROLOGIE & PSYCHIATRIE – lei come redattore di Neurology, io come semplice redattore che aveva appena iniziato a lavorare presso la casa editrice. InFo NEUROLOGIE & PSYCHIATRIE 1/2003 è stata la prima pubblicazione che mi è stato permesso di accompagnare. Quindi, in un certo senso, tutti e tre stiamo festeggiando un anniversario.
Negli ultimi dieci anni sono successe molte cose, sia da parte della casa editrice che dal punto di vista medico, per non parlare del nostro sviluppo personale: tra le altre cose, lei è ora Presidente della Società svizzera per l’ictus cerebrale, e in qualità di caporedattore ho la possibilità di contribuire a dare forma e responsabilità alle riviste della casa editrice, cosa che mi fa sempre molto piacere grazie a redattori come lei.
Con il Prof. Franz Müller-Spahn, che purtroppo è venuto a mancare troppo presto, e successivamente con il Prof. Erich Seifritz, abbiamo stabilito i temi e gli autori dei singoli numeri, anno dopo anno, in numerose riunioni. Quando c’erano dei colli di bottiglia, lei ha sempre aiutato. Ma di certo non le mancheranno le mie (temute?) e-mail “Attenzione – urgente”, “Molto urgente” o “Ma ora sta bruciando”. Ma i prossimi compiti la stanno già aspettando, perché un neurologo impegnato e capace come lei non va semplicemente in pensione come redattore e si mette a riposo. No, lei ha già numerosi nuovi impegni sul tavolo, per cui non ci sarebbe spazio per i suoi piedi. L’istituzione di una rete nazionale per il trattamento completo dei pazienti con ictus nelle unità e nei centri per ictus è solo l’inizio.
Caro Philippe, mi mancherai terribilmente, ci mancherai terribilmente! Fortunatamente, lei rimane con noi come membro attivo del comitato editoriale di InFo NEUROLOGIE & PSYCHIATRIE. E chissà, forse riceverà di nuovo una mia e-mail “davvero urgente”, se non altro per ricordare i bei tempi andati.
Cordialmente, Vostro
Séverine Bonini
Caporedattore
InFo Neurologia & Psichiatria 2013; 11(6): 3