Internet è onnipresente. Soprattutto nella popolazione più giovane, non c’è quasi più nessuno che non abbia accesso al mondo digitale. Nel frattempo, la digitalizzazione sta già influenzando quasi tutti i settori della vita. Ciò che in linea di principio contribuisce alla globalizzazione e all’interconnessione del mondo, può tuttavia avere gravi conseguenze sanitarie e sociali per alcuni utenti.
La dipendenza da Internet non è (ancora) un disturbo definito. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto la dipendenza da gioco d’azzardo online come malattia a sé stante solo nel nuovo catalogo delle malattie (ICD-11). Il gioco eccessivo al computer sarà quindi equiparato ad altri disturbi da dipendenza, come la dipendenza da gioco d’azzardo, in futuro. Ma che dire delle persone colpite che non passano necessariamente il loro tempo a giocare online, ma che comunque mostrano un uso problematico di Internet? In Svizzera, attualmente si ritiene che 70.000 persone abbiano perso il controllo sul loro utilizzo di Internet. Altre 300.000 persone affette mantengono un comportamento di consumo classificato come problematico [1,2]. Il gruppo più colpito è quello dei giovani tra i 15 e i 19 anni, quasi tutti i quali possiedono almeno un dispositivo abilitato a Internet (Fig. 1) [3].
Ricerca della definizione
Poiché non sono ancora stati stabiliti criteri universali, è difficile diagnosticare la dipendenza online. Secondo il BAG, il termine generico “uso problematico di Internet” comprende tutte le forme di comportamento problematico, simile alla dipendenza, nei confronti di Internet. Sono particolarmente colpite aree speciali di Internet, come il gioco d’azzardo, la pornografia, la comunicazione online, ad esempio attraverso i social network, lo shopping online o i videogiochi. I pazienti hanno difficoltà a staccarsi da Internet e il focus della loro vita si sposta dal reale al virtuale [1]. Non c’è più tempo per le attività quotidiane, le relazioni sociali ne risentono, le prestazioni lavorative diminuiscono e c’è il rischio di indebitarsi. Anche la salute ne risente.
Il monitoraggio delle dipendenze come indicazione
Nell’ambito del monitoraggio delle dipendenze, la CIUS (Compulsive Internet Use Scale) viene utilizzata per determinare l’uso problematico o sintomatico di Internet. 28 o più punti sono considerati un uso problematico di Internet, mentre da 20 a 27 punti sono equiparati a un uso sintomatico di Internet [4]. Secondo lo studio, la prevalenza è rimasta stabile all’1% dal 2013, nonostante l’aumento dell’uso di Internet. Le due fasce di età più giovani (dai 15 ai 19 anni e dai 20 ai 24 anni) sono prevalentemente colpite. Un aumento significativo (dall’1,6% al 3,3%) si osserva nella fascia d’età 20-24 anni. Questa tendenza potrebbe aumentare ulteriormente. Perché soprattutto i giochi d’azzardo giocati sullo smartphone sono in aumento. Dal punto di vista della politica sulle dipendenze, questi strumenti dovrebbero essere considerati con preoccupazione, in quanto sono disponibili in qualsiasi momento e vengono utilizzati in modo sconsiderato per passare il tempo.
Prevenzione in grande stile
Secondo gli esperti, la prevenzione è e rimane la misura più importante contro la dipendenza da Internet. I bambini dovrebbero essere introdotti all’uso prudente dei media digitali fin da piccoli. Tuttavia, i genitori devono essere aggiornati sulle applicazioni online. E spesso non è così. Inoltre, è necessario riconoscere i primi segnali di un comportamento problematico online. Questi includono disturbi come la depressione, la fobia sociale, i disturbi d’ansia, l’ADHD, le conseguenze dei traumi e i disturbi dello spettro Asperger, dove presumibilmente c’è un’ampia sovrapposizione con i disturbi associati a Internet [4].
Letteratura:
- www.bag.admin.ch/bag/de/home/gesund-leben/sucht-und-gesundheit/verhaltenssuechte/internetsucht.html (ultimo accesso 16.03.2020)
- https://fachverbandsucht.ch/de/fachwissen/themen/onlinesucht (ultimo accesso 16.03.2020)
- https://zahlen-fakten.suchtschweiz.ch/de/digitale_welt.html (ultimo accesso 16.03.2020)
- https://fachverbandsucht.ch/download/597/180419_Bericht_Expertengruppe_Onlinesucht_de__def_OhneAnhang.pdf (ultimo accesso 16.03.2020)
InFo NEUROLOGIA & PSICHIATRIA 2020; 18(2): 20