Questo numero di InFo ONKOLOGIE & HÄMATOLOGIE tratta del cancro ai polmoni. In considerazione dell’elevata prevalenza – negli uomini è ancora il tumore maligno più comune in assoluto – e dell’attuale discussione sull’introduzione dello screening polmonare, il tema è di grande attualità.
Purtroppo, nella maggior parte dei casi la diagnosi corretta viene fatta tardi, quando la fase sintomatica è già stata raggiunta. Come si può migliorare questa situazione in futuro? Come si possono attuare le raccomandazioni relative allo screening polmonare con la TAC senza rischiare che i risultati falsi positivi abbiano conseguenze profonde? Nel nostro articolo, esaminiamo da vicino i vari strumenti diagnostici e di stadiazione radiologica, evidenziandone i vantaggi e gli svantaggi. La diagnosi iniziale viene solitamente avviata con una radiografia convenzionale e una tomografia computerizzata. Seguono la stadiazione e le procedure bioptiche. Per classificare il tumore in base alla classificazione TNM, si utilizzano varie procedure di imaging come TAC, RMN, PET/CT integrata e scintigrafia ossea. Quale strumento è quello giusto per quale domanda? Quali sono i vantaggi delle applicazioni combinate? E quali limitazioni devono essere prese in considerazione? Queste domande devono essere chiarite nell’articolo, poiché le informazioni ottenute sono cruciali, soprattutto per quanto riguarda la successiva scelta della terapia.
PD Dr. med. et rer. nat. Markus Joerger dell’Ospedale Cantonale di San Gallo farà luce sull’attuale situazione terapeutica nel campo del carcinoma polmonare non a piccole cellule, che è la variante più diffusa. Un progresso decisivo nella terapia è stato fatto in questo caso dalla sottoclassificazione molecolare, che ha permesso l’approvazione di diversi farmaci oncologici orali. La situazione degli studi su questi potenti farmaci (erlotinib, gefitinib, afatinib, crizotinib) è evidenziata nell’articolo. Altre mutazioni driver potenzialmente importanti per la terapia mirata (come ROS1, RET, HER2, BRAF, KRAS, MET nell’adenocarcinoma e FGFR1, PIK3CA, DDR2, PTEN nel carcinoma a cellule squamose) sono attualmente oggetto di studio. La determinazione dello stato di mutazione EGFR e della traslocazione EML-ALK dovrebbe quindi essere richiesta nei pazienti con adenocarcinoma metastatico, data la loro importanza decisiva per il successo della terapia già alla diagnosi. La questione di come reagire alla resistenza secondaria rimane aperta.
L’opuscolo offre quindi al lettore interessato una panoramica aggiornata e molto rilevante delle strategie diagnostiche e terapeutiche del cancro al polmone.
Le auguriamo una lettura stimolante e informativa e le inviamo i nostri più cordiali saluti!
PD Thomas Frauenfelder, MD
Stephan Baumüller, MD
InFo ONCOLOGIA EMAtOLOGIA 2014; 2(4): 5