Il tema dello scetticismo nei confronti delle vaccinazioni è diventato oggetto di attenzione da parte dei media e della politica sanitaria in relazione all’aumento dei casi di morbillo negli ultimi mesi. Nei dibattiti sulle vaccinazioni, si scontrano diverse valutazioni dei benefici e dei rischi. Quali sono le attuali scoperte in merito?
Nel 2019, nei primi quattro mesi dell’anno è stato registrato in Svizzera un numero di casi di morbillo più che triplo rispetto all’intero 2018 (Fig. 1 e 2) [1,2]. Ad esempio, in Svizzera sono stati segnalati 166 casi di morbillo dal 1/1/2019 al 6/5/2019. Nello stesso periodo dell’anno precedente, ci sono stati solo 21 casi. Ciò corrisponde a un aumento dell’incidenza da 2,5 (2018) a 19,5 (2019) casi per 1.000.000 di popolazione [1]. Una tendenza simile sta emergendo anche in altre regioni. Nei primi sei mesi del 2018, più di 41.000 bambini e adulti sono stati infettati dal morbillo nella Regione Europea dell’OMS, un aumento significativo rispetto al numero di casi degli anni precedenti [3]. Ad esempio, il numero più alto di casi di morbillo per lo stesso periodo tra il 2010 e il 2017 è stato di 23.927 nel 2017 e il più basso di 5273 nel 2016 [3].
Polemiche sulla vaccinazione obbligatoria
Nella prima metà del 2019, sono stati segnalati all’UFSP due decessi dovuti al morbillo [1]. Secondo la valutazione dell’UFSP, per eliminare il morbillo sarebbe necessario un tasso di copertura vaccinale del 95% dei bambini e di tutti gli adulti nati dopo il 1963 con due dosi. A differenza di Italia e Francia, dove le vaccinazioni obbligatorie sono state introdotte nel 2017/18 per contrastare lo scetticismo vaccinale, in Svizzera le vaccinazioni sono volontarie. Dal punto di vista politico, una richiesta del genere difficilmente avrebbe una chance in Svizzera, perché contraddirebbe la libertà dei cittadini garantita dalla Costituzione, secondo la valutazione degli esperti. Inoltre, potrebbe essere controproducente, creando una reazione che avrebbe l’effetto opposto a quello voluto dal sistema obbligatorio. Secondo il Prof. Dr. med. Philip Tarr, co-direttore medico dell’Ospedale Cantonale di Basilea e responsabile del programma di ricerca nazionale “Genitori e medici scettici sulle vaccinazioni in Svizzera”, un atteggiamento critico nei confronti delle raccomandazioni ufficiali da parte di autorità come i medici e le autorità corrisponde allo zeitgeist di una società postmoderna e individualizzata [4]. Questa concezione della medicina personalizzata si scontra con gli obiettivi dell’OMS di eliminare alcune malattie, come il morbillo. Gli oppositori alla vaccinazione sono quindi classificati dall’OMS come una minaccia globale [1]. Di conseguenza, le persone non vaccinate possono mettere in pericolo altre persone che non hanno o non hanno una protezione vaccinale efficace (ad esempio, neonati, donne incinte, persone immunocompromesse). In questo senso, si tratta di ponderare gli interessi individuali e gli interessi del bene comune [1].
Come si può aumentare il tasso di vaccinazione?
In Svizzera, i tassi di vaccinazione contro il morbillo variano a livello cantonale e sono del 95% nella maggior parte dei cantoni <e del 90% solo in alcuni >[5]. L’aumento dei casi di morbillo è quindi attribuito anche ai tassi di vaccinazione insufficienti. Lo scetticismo nei confronti delle vaccinazioni non è l’unica ragione, perché in Svizzera c’è anche un accesso limitato ai vaccini. Per quanto riguarda la promozione della copertura vaccinale, la politica sanitaria svizzera si concentra sul miglioramento dell’accesso ai vaccini e sugli aspetti comunicativi [5]. Per gli operatori sanitari, questo include, tra l’altro, la gestione di pazienti che assumono un ruolo proattivo e danno valore a un processo decisionale partecipativo, o la situazione in cui i genitori sono sopraffatti dalla valutazione di informazioni diverse e talvolta contraddittorie che circolano sulle questioni relative alla vaccinazione. Alcuni genitori preferiscono consultare i medici complementari, anche se il programma di ricerca nazionale “Genitori scettici alle vaccinazioni e medici in Svizzera” [4] ha dimostrato che anche questi ultimi forniscono informazioni sui benefici e sui rischi delle vaccinazioni, ma tengono maggiormente conto delle esigenze e delle paure dei singoli pazienti. Si tratta di una prospettiva diversa rispetto al punto di vista epidemiologico, ma ha anche una giustificazione e una funzione importante nel dibattito sulla vaccinazione e sull’assistenza [5]. Il presupposto che tutti i medici complementari siano scettici o contrari alla vaccinazione non è quindi giustificato e sembra che il livello di comunicazione in questo contesto abbia maggiori probabilità di convincere i pazienti scettici alla vaccinazione rispetto a un obbligo di politica sanitaria o alla presentazione di fatti epidemiologici.
Letteratura:
- Kohler A: La situazione del morbillo in Svizzera è davvero così grave? SWI swissinfo.ch, 14 maggio 2019, www.swissinfo.ch/ger/gesellschaft/masern_ist-die-masern-situation-in-der-schweiz-wirklich-so-schlimm-/44951408
- Ufficio federale della sanità pubblica: Cifre sulle malattie infettive: Morbillo, www.bag.admin.ch/bag/de/home/zahlen-und-statistiken/
- OMS: Il morbillo raggiunge il picco nella Regione Europea, www.euro.who.int/de/media-centre/sections/press-releases/2018/measles-cases-hit-record-high-in-the-european-region, ultimo accesso 02 settembre 2019
- Fondazione Nazionale Svizzera per la Scienza: Assistenza sanitaria: Programma di ricerca nazionale. Genitori e medici scettici sulle vaccinazioni in Svizzera, www.nfp74.ch/de/projekte/ambulante-versorgung/projekt-tarr
- Tarr PE, Deml MJ, Huber BM: Il morbillo in Svizzera: progressi compiuti, ma sfide di comunicazione da affrontare. Swiss Med Wkly 2019; 149: w20105, https://doi.org/10.4414/smw.2019.20105
- Ufficio federale della sanità pubblica: Morbillo – Rapporto sulla situazione in Svizzera, www.bag.admin.ch/bag/de/home/krankheiten/ausbrueche-epidemien-pandemien/aktuelle-ausbrueche-epidemien/masern-lagebericht-schweiz.html
PRATICA GP 2019; 14(9): 43-44