Scopo: Questo studio multicentrico randomizzato e controllato esamina l’efficacia dell’ossicodone/naloxone a rilascio prolungato sul dolore grave nei pazienti con malattia di Parkinson.
Sfondo
Il dolore è un fenomeno comune nei pazienti con la malattia di Parkinson. Finora, ci sono solo pochi studi che hanno esaminato gli effetti dei farmaci nel dolore associato al Parkinson. Gli oppiacei possono essere efficaci in questo caso, ma hanno anche effetti collaterali periferici che possono portare a un’ulteriore compromissione, quindi una combinazione con naloxone è probabilmente meglio tollerata.
Pazienti e metodi
Lo studio multicentrico randomizzato e controllato di fase II ha arruolato 202 pazienti con PD avanzato e un punteggio di dolore di almeno 6 (0-10) sulla scala di valutazione numerica (NRS) in 47 centri europei. Il criterio di esito primario era il punteggio medio sull’NRS nell’arco di una settimana, dopo 16 settimane di trattamento. Il farmaco combinato di ossicodone/naloxone a rilascio prolungato potrebbe essere aumentato da 5/2,5 mg a 20/10 mg 2×d.
Risultati
88 pazienti sono stati valutati nel gruppo verum e 106 pazienti nel gruppo placebo. Le valutazioni del dolore non differivano significativamente con una differenza di 0,6 a favore del verum (p=0,058). Questa differenza è diventata significativa nei pazienti che hanno completato il protocollo e nei momenti dello studio di quattro, otto e dodici settimane (test esplorativi). In particolare, i pazienti con dolore notturno o muscoloscheletrico hanno mostrato una buona risposta. Gli eventi avversi si sono verificati con la stessa frequenza in entrambi i gruppi. Tuttavia, il tasso di pazienti con nausea e costipazione era significativamente più alto nel gruppo verum (17% contro 9% e 17% contro 6%). In questo caso, anche i tassi di interruzione totale erano più alti, mentre nel gruppo placebo i tassi di interruzione erano più alti a causa della mancanza di effetto della terapia.
Conclusioni degli autori
L’endpoint primario non è stato raggiunto. Tuttavia, negli altri punti temporali raccolti e nel gruppo di pazienti che hanno completato lo studio, lo studio ha riscontrato un effetto positivo della terapia combinata di un oppiaceo con un antagonista oppiaceo sul dolore nella PD, con una buona tollerabilità. L’esclusione dei pazienti con un’elevata richiesta di farmaci dopaminergici (>300 mg di L-dopa) e un dolore più lieve ha influenzato i risultati dello studio. Inoltre, è stata approvata solo una dose giornaliera di 40/20 mg. Gli autori sottolineano l’importanza di questo primo studio più ampio e prospettano la prospettiva di ulteriori indagini.
Commento
Prima di iniziare la terapia del dolore nella malattia di Parkinson, è importante la diagnosi corretta del dolore e, in particolare, la domanda se si può ottenere un miglioramento ottimizzando le complicanze motorie. Per quanto riguarda il dolore centrale, esiste già uno studio sulla duloxetina. L’agonista rotigotina ha anche dimostrato di avere effetti terapeutici sul dolore, influenzando il sonno e la funzione motoria. L’ossicodone in combinazione con il naloxone è un’opzione terapeutica complementare per il trattamento del dolore muscoloscheletrico e notturno grave con una tollerabilità complessivamente soddisfacente nella malattia di Parkinson (PD), quando non è possibile un migliore controllo farmacologico dei sintomi motori. Poiché l’effetto terapeutico era relativamente piccolo a questa bassa dose, sono necessari ulteriori studi con dosi più elevate e in pazienti con dolore ridotto, nonché in pazienti con terapia ottimizzata.
InFo NEUROLOGIA & PSICHIATRIA 2016; 14(1): 19