Il “Digital Trends Survey 2021” di quest’anno si concentra sull’uso delle tecnologie digitali durante il trattamento nel settore ambulatoriale. Anche se al momento siamo ancora lontani dai computer che curano i pazienti, la professione medica deve già affrontare la questione del ruolo che le tecnologie digitali, come l’intelligenza artificiale, devono e possono assumere nella medicina.
Lo studio, condotto dalla FMH per la seconda volta, si basa sul “patient journey” – il viaggio del paziente prima, durante e dopo la consultazione medica. L’attenzione di quest’anno si è concentrata sulle applicazioni digitali durante il trattamento e ha incluso la pandemia Covid 19. Un totale di 507 medici ambulatoriali e 2096 residenti in Svizzera sono stati intervistati sulle tendenze digitali nell’assistenza sanitaria ambulatoriale. Pertanto, il “Sondaggio sulle tendenze digitali 2021” fa luce sulle esigenze e sui benefici soggettivamente percepiti dalla professione medica e dalla popolazione in relazione alle nuove applicazioni sanitarie digitali. La metodologia e il questionario sono stati sviluppati in collaborazione con i medici e il gfs.bern. Oltre alle domande con una classica scala Likert, è stato condotto un esperimento decisionale in cui gli intervistati dovevano confrontare diverse caratteristiche degli studi medici e poi decidere quale dei due studi medici presentati preferivano.
Migliorare la qualità e la disponibilità dei dati digitali rilevanti.
La pandemia Covid 19 dimostra chiaramente le difficoltà nella condivisione dei dati tra le diverse parti interessate. Sia la professione medica che la popolazione svizzera vedono la necessità di agire in questo caso. Per affrontare la crisi, è necessario migliorare sia la qualità dei dati che la disponibilità di dati digitali rilevanti. Nonostante l’uso di cartelle cliniche elettroniche negli studi medici, lo scambio di dati rilevanti per la pandemia è associato a costi amministrativi elevati e spesso comporta una doppia contabilità per i medici, i cui costi non sono coperti.
C’è poco interesse a sostituire digitalmente il servizio medico di base.
L’interesse per i servizi sanitari digitali rimane molto alto tra la professione medica e la popolazione. In particolare, le offerte digitali che semplificano i processi amministrativi sono molto apprezzate. Circa tre quarti dei medici intervistati conservano le cartelle cliniche in formato elettronico, cosa che la popolazione vede anche come un vantaggio. Inoltre, la popolazione è più interessata all’iscrizione automatica e allo scambio di informazioni con un medico post-trattamento. Al contrario, le applicazioni digitali che sostituiscono completamente il servizio medico principale sono di scarso interesse. Sia il classico richiamo personale dei pazienti nella sala d’attesa che la visita personale del medico sono chiaramente preferiti alle opzioni digitali. La pura diagnosi guidata da un software intelligente o la creazione automatizzata di un piano di trattamento sono rifiutate da tutti gli intervistati. In generale, la popolazione è un po’ più aperta alle soluzioni ibride, come gli esami supportati da aiuti decisionali digitali o la creazione di piani di trattamento con l’aiuto di un software, rispetto alla professione medica.
Persiste l’interesse per il dossier elettronico del paziente (EPD)
L’apertura della popolazione alle possibilità digitali di documentazione e scambio con i professionisti della salute si riflette anche nella disponibilità ad aprire un EPD. Quando si tratta di archiviare i dati sensibili dei pazienti, i pazienti intervistati si fidano che la professione medica rispetti la protezione dei dati. Ma anche se i medici non offrono un EPD, questo non è un motivo per la grande maggioranza dei pazienti di cambiare il proprio medico di famiglia. Solo un quinto degli intervistati cambierebbe sicuramente il proprio medico se non partecipasse all’EPD e quindi non avrebbe accesso ai propri dati nell’EPD. La soddisfazione dei pazienti per la professione di medico di famiglia si riflette anche nel fatto che due terzi raccomanderebbero il proprio medico di famiglia ad altri. Esiste ancora un potenziale di espansione e miglioramento dei servizi digitali, di cui poco meno di un quarto dei pazienti è piuttosto o molto insoddisfatto.
Gap di salute digitale in età avanzata
Se si esaminano più da vicino le fasce d’età, risulta evidente che i pazienti più anziani in Svizzera sono molto aperti all’uso di strumenti digitali per la documentazione e lo scambio tra professionisti della salute, ma più reticenti sull’uso del supporto decisionale assistito da computer o dei percorsi di cura digitali. I pazienti più giovani desiderano il contatto personale con il medico solo con una leggera maggioranza, richiedono chiaramente l’uso di ausili decisionali assistiti dal computer e possono immaginare un “viaggio del paziente” digitale in molti punti.
La digitalizzazione come potenziale per creare tempo per il trattamento personale
I medici intervistati e la popolazione concordano su un punto: la digitalizzazione dovrebbe creare più tempo per il trattamento personale da parte del medico. Anche la professione medica è quasi unanime nel valutare il fattore umano per il successo del trattamento, che non può essere sostituito dall’intelligenza artificiale. La conoscenza e l’esperienza dei medici sono molto apprezzate e la popolazione e la professione medica tendono ad essere scettiche nei confronti di esami e trattamenti puramente digitali. Tuttavia, la popolazione è più aperta ad approcci ibridi che consistono in metodi convenzionali in combinazione con strumenti decisionali digitali.
Fonte: Comunicato stampa “Sondaggio sulle tendenze digitali 2021”. 15.09.2021. FMH, Berna.
InFo NEUROLOGIA & PSICHIATRIA 2021; 19(6): 38
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