I dati pubblicati di recente dallo studio multicentrico LIBERATE confermano il profilo beneficio-rischio favorevole di apremilast nell’uso a lungo termine. Si tratta di un progresso significativo per le opzioni di trattamento di questa popolazione di pazienti. Questo perché una terapia a lungo termine efficace e ben tollerata è essenziale, soprattutto per i decorsi moderati e gravi della malattia.
Gli effetti positivi a lungo termine sono stati replicati in diversi studi di valutazione pubblicati nel 2017 e nel 2018. L’inibitore della fosfodiesterasi 4 (PDE4), approvato dal 2015, è quindi un’opzione terapeutica molto interessante per i pazienti che richiedono un uso a lungo termine, tra gli altri.
Profilo beneficio-rischio favorevole
Crowley et al. [1] ha riportato nel 2017 un risultato positivo con l’uso dell’inibitore orale della PDE4 apremilast per un periodo fino a tre anni. Si tratta di una replica e di un’estensione dei risultati degli studi multicentrici di fase III ESTEEM 1 ed ESTEEM 2, che hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza di apremilast per un periodo di 52 settimane [2,3].
Nel 2018, è seguita un’ulteriore replica degli effetti positivi a lungo termine. Lo studio LIBERATE [4] ha dimostrato l’efficacia e la sicurezza di apremilast nei pazienti naïve ai biologici con psoriasi da moderata a grave per un periodo di 104 settimane (n=226).
Ci sono stati miglioramenti nella pelle, nel cuoio capelluto, nelle unghie, nel prurito e nella qualità della vita. Apremilast è risultato efficace e sicuro anche 104 settimane dopo il basale nei pazienti che sono passati da etanercept ad apremilast. Il 50,0-59%–59,2% di tutti i partecipanti allo studio ha ottenuto una ScPGA (Scalp Psoriasis Physician’s Global Assessment) di 0 (senza lesioni) o 1 (quasi senza lesioni). La riduzione media del prurito secondo la VAS (scala analogica visiva) è stata da -24,4 a -32,3. La variazione media del NAPSI (Nail Psoriasis Severity Index) dal basale è stata da -48,1% a -51,1%. Un punteggio Dermatology Life Quality Index (DLQI) ≤5 è stato raggiunto dal 66,0-72,5% dei partecipanti.
Un miglioramento della qualità di vita influisce positivamente sull’aderenza alla terapia, che ha un effetto favorevole sul decorso della malattia. La frequenza degli eventi avversi (diarrea, nausea, nasofaringite, malattie respiratorie, cefalea) non è aumentata con l’aumentare della durata del trattamento con apremilast [4].
Benefici per questa popolazione di pazienti
La psoriasi è una delle malattie infiammatorie croniche più comuni della pelle. Negli ultimi decenni, sono stati fatti grandi progressi nel campo della ricerca di nuove opzioni terapeutiche. Oltre alle terapie sistemiche (metotrexato, ciclosporina A, acitretina), l’introduzione degli anticorpi monoclonali ha portato al raggiungimento del PASI75 (miglioramento del 75% dei sintomi della malattia). La ricerca di ulteriori target ha portato all’identificazione di nuovi principi attivi. Nel 2015, il secukinumab, un anticorpo monoclonale contro l’IL-17, è stato approvato per la psoriasi da moderata a grave, mostrando una risposta PASI tempestiva e un buon profilo di efficacia in termini di PASI90 e PASI100 (completamente privo di sintomi) per la psoriasi da moderata a grave.
Anche l’inibitore della fosfodiesterasi 4 (PDE4) apremilast (Otezla®) è stato approvato in Svizzera dal 2015 per gli adulti con psoriasi a placche da moderata a grave, se altre terapie sistemiche sono controindicate, intollerabili o refrattarie. Gli inibitori della PDE-4 riducono i processi infiammatori regolando la concentrazione di adenosina monofosfato ciclico (cAMP), un importante modulatore della risposta immunitaria. L’aumento della concentrazione di cAMP nelle cellule infiammatorie da parte dell’inibitore della PDE-4 apremilast (Otezla®) porta ad una riduzione del rilascio di TNF-α, IL-17 e IL-23 e ad un aumento di IL-10 antinfiammatoria [5].
Nel complesso, la conclusione relativa agli obiettivi del trattamento e all’aderenza è positiva.
Letteratura:
- Crowley J, et al: Sicurezza e tollerabilità a lungo termine di apremilast nei pazienti con psoriasi: analisi congiunta della sicurezza per ≥156 settimane da 2 studi di fase 3, randomizzati e controllati (ESTEEM 1 e 2). J Am Acad Dermatol 2017; 77(2):310-317.e1. doi: 10.1016/j.jaad.2017.01.052. Pubblicato il 14 aprile 2017.
- Papp K, et al.: Apremilast, un inibitore orale della fosfodiesterasi 4 (PDE4), nei pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave: risultati di uno studio di fase III, randomizzato e controllato (Efficacy and Safety Trial Evaluating the Effects of Apremilast in Psoriasis [ESTEEM 1]). J Am Acad Dermatol 2015; 73: 37-49.
- Paul C, et al: Efficacia e sicurezza di apremilast, un inibitore orale della fosfodiesterasi 4, nei pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave per 52 settimane: uno studio di fase III, randomizzato e controllato (ESTEEM 2). Br J Dermatol.2015; 173: 1387-1399.
- Reich K, et al: Sicurezza ed efficacia di apremilast per 104 settimane in pazienti con psoriasi da moderata a grave che hanno continuato ad assumere apremilast o sono passati dal trattamento con etanercept: risultati dello studio LIBERATE. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2018 Mar;32(3):397-402. doi: 10.1111/jdv.14738.
- Wick-Urban B: Antipsoriatici. Un confronto tra le nuove terapie. Giornale farmaceutico. Edizione 09/2017, 27.02.2017, www.pharmazeutische-zeitung.de/ausgabe-092017/neue-therapien-im-vergleich/, ultimo accesso 09.05.2019.
- Kavanaugh A et al: Efficacia e sicurezza a 5 anni del trattamento con Apremilast nei soggetti con artrite psoriasica: analisi congiunta degli studi PALACE. Poster THU0294 presentato all’EULAR; 13-16 giugno 2018 ad Amsterdam, Paesi Bassi.
PRATICA DERMATOLOGICA 2019; 29(4): 48