Questo numero si concentra sulla gastroenterologia. Nello specifico, si tratta dell’incontinenza fecale e dell’esofago di Barrett.
La prima rappresenta un’area tematica molto complessa, che è già evidente nella definizione esatta: di solito si verifica una combinazione di sintomi diversi, che possono andare dall’incontinenza passiva all’incontinenza da urgenza, fino alle sbavature fecali. Ciò che spesso viene sottovalutato è la componente psicologica. Se una persona perde le feci involontariamente, di solito è associata a una grande vergogna, il che rende ancora più importante chiedere al medico curante informazioni specifiche su questi problemi. L’incontinenza colpisce in particolare gli anziani e le persone affette da demenza, ma può verificarsi anche nelle donne con traumi da parto o dopo un intervento chirurgico nella zona anale.
Nella terapia, occorre innanzitutto adottare misure conservative: alimenti ricchi di fibre, se necessario agenti gonfianti ricchi di fibre per il supporto, nonché loperamide e biofeedback. Se questo non funziona, si possono prendere in considerazione misure chirurgiche invasive, la più promettente delle quali è la neuromodulazione sacrale.
L’esofago di Barrett è definito come la presenza di epitelio cilindrico nell’esofago distale con metaplasia intestinale aggiuntiva specializzata. Poiché la displasia e, nel peggiore dei casi, gli adenocarcinomi possono svilupparsi da questo cosiddetto epitelio a barretta, lo screening dovrebbe essere discusso soprattutto nei pazienti con fattori di rischio multipli. Questo è particolarmente vero perché l’adenocarcinoma, per quanto raro possa svilupparsi, ha una prognosi estremamente negativa. Per il trattamento della displasia di alto grado, sia la resezione mucosa che l’ablazione con radiofrequenza mostrano ottimi risultati a lungo termine, anche se la resezione endoscopica è preferibile al trattamento chirurgico, grazie al minor tasso di complicanze.
Con queste premesse, le auguro una piacevole lettura di questi due importanti argomenti di gastroenterologia!
PD Dr. med. Stephan Vavricka, Zurigo
PRATICA GP 2014; 9(1): 16