In occasione della conferenza stampa tenutasi a febbraio a Zurigo, l’Associazione Intergenerica e l’Università di Scienze Applicate Fresenius hanno informato sui risultati di nuovi studi sul principio del minor costo.
In occasione della conferenza stampa tenutasi a febbraio a Zurigo, l’Associazione Intergenerica e l’Università di Scienze Applicate Fresenius hanno informato sui risultati di nuovi studi sul principio del minor costo.
(lg) Il Dr. Peter Huber, Direttore Generale di Intergenerika, un’associazione di aziende produttrici di farmaci generici in Svizzera, ha parlato dell’importanza dei prezzi dei farmaci in Svizzera: secondo i dati dell’OCSE, questi rappresentano meno del 10% in Svizzera e sono stabili da anni. “I farmaci generici comportano una riduzione diretta e indiretta dei costi sanitari. Questo è stato dimostrato nel corso degli anni. Tuttavia, un ulteriore contenimento dei prezzi dovrebbe essere considerato in modo critico”, afferma il Dr. Huber. La qualità e la facilità d’uso dei prodotti generici in Svizzera sono elevate e devono essere mantenute ad ogni costo. L’ottimizzazione delle forme di dosaggio porta anche, ad esempio, a una migliore compliance e quindi a una maggiore efficacia.
Il Dr. Huber si esprime quindi chiaramente contro il principio del prezzo più basso e mette in guardia dagli esempi di altri Paesi, come la Germania o i Paesi Bassi: “Ad esempio, nei Paesi Bassi circa mezzo milione di persone assumono i loro farmaci in modo errato – un effetto dell’introduzione del principio del prezzo più basso”.
Il Prof. Dr. Uwe May e Cosima Bauer della Fresenius University of Applied Sciences hanno pubblicato i risultati di un nuovo studio sulle esperienze di economia sanitaria realizzate in Germania con l’introduzione dei contratti di sconto dal 2007. C’è stato un effetto positivo a breve termine, i fondi di assicurazione sanitaria hanno risparmiato circa due miliardi grazie ai prezzi dei farmaci negoziati in modo favorevole. A lungo termine, tuttavia, questi risparmi sui costi sono svantaggiosi per tutte le parti coinvolte: “I prezzi scontati e di riferimento, grosso modo, peggiorerebbero sensibilmente la situazione dei pazienti”. Invece di concentrarsi solo sugli effetti di risparmio a breve termine per i farmaci, il Prof. May raccomanda un’analisi completa dei costi-benefici, che tenga conto di tutti i tipi di costi del sistema sanitario. I fattori che possono potenzialmente essere peggiorati dall’introduzione dei contratti di sconto e dei contratti fissi sono l’aderenza dei pazienti alla terapia, la qualità dell’assistenza, nonché l’incertezza sulle sanzioni e il ricorso se i medici continuano a prescrivere farmaci più costosi che non sono previsti nei contratti di sconto, per esempio.
Fonte: Conferenza stampa dell’associazione industriale Intergenerika, 6 febbraio 2014, Zurigo.
PRATICA GP 2014; 9(4): 34