Domanda: Quanto è valida la combinazione di due predittori clinici di ictus (il punteggio ABCD2 e l’esame oculomotorio speciale HINTS) per la valutazione del rischio di ictus dimostrato per immagini nei pazienti con vertigini acute?
Premessa: i pazienti colpiti da ictus con vertigini/vertigini sono spesso difficili da identificare a causa della mancanza di altri sintomi di allarme tipici dell’ictus.
Pazienti e metodologia: Si tratta di uno studio osservazionale prospettico monocentrico in cui i pazienti sono stati reclutati da novembre 2009 a marzo 2013. Il gruppo target comprendeva pazienti che si sono presentati al pronto soccorso con sintomi di vertigini acute con nistagmo o instabilità dell’andatura. Sono stati esclusi i pazienti con vertigini posizionali parossistiche benigne, cause puramente interne e deficit neurologici da moderati a gravi. Il triage consisteva nello stato post-ictus, nel punteggio ABCD2 (età, pressione sanguigna, caratteristiche cliniche, durata e diabete), nell’esame oculomotorio ad orientamento vestibolare (test dell’impulso della testa, test del nistagmo, HINTS) e nell’esame clinico neurologico generale. L’endpoint primario era l’evidenza morfologica dell’ictus (ischemia o emorragia) mediante risonanza magnetica entro 14 giorni dall’evento. È stata poi calcolata una regressione logistica multivariabile dei test clinici con le prove di ictus basate sulla risonanza magnetica.
Risultati: L’ictus acuto è stato rilevato dalla diagnostica per immagini nel 10,7% dei pazienti studiati (n=272) (26 ischemici e tre emorragici). La correlazione con il punteggio ABCD2 era un odds ratio (OR) di 1,74, con i sintomi tipici del sistema nervoso centrale con un OR di 2,54, con i risultati dell’esame oculomotorio con un OR di 2,82 e con l’ictus precedente con un OR di 0,48. Anche un test positivo dell’impulso della testa e la presenza di reperti di nistagmo patologico centrale hanno mostrato un alto rischio di predizione in un’analisi individuale separata dei fattori.
Conclusioni degli autori: gli autori concludono che la combinazione del punteggio ABCD2 con l’esame neurologico e l’esame oculomotorio focalizzato sul vestibolo porta a una migliore valutazione del rischio di ictus acuto nei pazienti con vertigini acute.
Commento: Le vertigini sono uno dei sintomi più comuni che portano a una visita dal medico. Sia in un reparto di emergenza che in uno studio neurologico o di medicina generale, la sfida è quella di non trascurare una genesi centrale nel senso di un ictus acuto. Nella classificazione diagnostica differenziale, ci si aiuta soprattutto con un’anamnesi dedicata, seguita da un esame clinico. A questo proposito, il presente studio ha combinato due punteggi che sono predittori singoli consolidati per la presenza di ictus. Nei pazienti con vertigini acute, l’esame oculomotorio speciale (HINTS) si è rivelato un punteggio predittivo più forte rispetto all’indagine ABCD2.
Una valutazione e un’interpretazione ben fondata dei disturbi oculomotori richiede personale con una formazione neuroftalmologica intensiva. L’importanza di tale risultato è nuovamente illustrata in questo studio.
InFo NEUROLOGIA & PSICHIATRIA 2016; 14(3): 34