La pandemia ha ancora una forte presa su tutte le persone coinvolte – e sta trascinando molti aspetti. Pertanto, il carico di lavoro aggiuntivo (non solo) per i medici praticanti è enorme. Un’indagine condotta dall’Istituto centrale per i medici dell’assicurazione sanitaria obbligatoria in Germania ha dimostrato che i compiti legati alla pandemia comportano circa 25 ore di lavoro aggiuntivo alla settimana.
Il controllo delle pandemie è attualmente un argomento centrale. Non solo in politica, ma soprattutto tra i professionisti del settore medico. Non solo, il rischio di infezione è naturalmente molto più alto. Una valutazione dell’OMS mostra che più di 1,3 milioni di operatori sanitari in tutto il mondo sono malati. Secondo questo, circa il 10% di tutti i casi di COVID-19 sono medici e infermieri. Ciò è dovuto anche, tra le altre cose, all’esaurimento fisico e mentale che i lavoratori subiscono. Perché durante la pandemia, non solo l’orario di lavoro è stato aumentato a 12 ore al giorno, ma allo stesso tempo sono stati ridotti anche i periodi di riposo. Il lavoro aggiuntivo è impegnativo anche nel settore dei medici registrati. In relazione al COVID-19, ad esempio, vengono assistiti più pazienti – in media circa 41 persone a settimana. Ciò che colpisce, tuttavia, è che circa la metà di queste persone colpite non fa parte della base di pazienti abituale. Inoltre, ci sono circa 26 pazienti che desiderano una consulenza sul virus e sulle sue conseguenze. Scendendo nel dettaglio, i medici intervistati hanno dichiarato che 7,85 ore del lavoro aggiuntivo sono state impiegate per rispondere alle richieste telefoniche e 10,2 ore sono state programmate per i test e l’inserimento dei dati. Per i pazienti che risultano positivi al test, sono necessarie circa 2,85 ore aggiuntive per la consulenza, il monitoraggio e la comunicazione con le autorità sanitarie. Per l’ulteriore lavoro burocratico, bisogna dedicare in media altre 10 ore alla settimana. Di conseguenza, la maggior parte del tempo è dedicata alla consulenza e ai test dei pazienti interessati. La critica principale è che si dedica cinque volte più tempo alla burocrazia che alla gestione dei casi COVID-19 confermati. È quindi auspicabile alleggerire il peso delle pratiche, soprattutto in vista dell’imminente stagione infettiva.
Ulteriori letture:
- www.zi.de/fileadmin/images/content/PMs/COVZ_Ergebnisse_100920.pdf (ultimo accesso 11.09.)
InFo ONCOLOGIA & EMATOLOGIA 2020, 8(4): 40 (pubblicato il 19.9.20, in anticipo sulla stampa).