I pazienti con carcinoma basocellulare o carcinoma cutaneo a cellule squamose spesso sviluppano nuovamente un tumore cutaneo non melanocitico nel periodo di follow-up. L’obiettivo di uno studio statunitense era quello di determinare la tempistica e la probabilità di tali malattie secondarie.
1284 pazienti con un tumore non melanocitico confermato dalla biopsia sono stati seguiti prospetticamente per una media di 5,7 anni. Le persone con la sindrome del nevo basale e gli individui immunosoppressi non facevano parte della coorte. I risultati sono stati valutati separatamente per i pazienti con una prima diagnosi e per i pazienti che avevano avuto in precedenza un tumore di questo tipo (49,2%).
- I pazienti con una diagnosi iniziale di tumore cutaneo non melanocitico avevano una probabilità del 14,5% di recidiva dopo un anno. Dopo tre anni, la probabilità era del 31,1% e dopo cinque anni del 40,7%.
- I pazienti con una precedente storia di tumore avevano i seguenti tassi di probabilità nei punti temporali sopra indicati: 43,9%, 71,1% e 82,0%.
- I due tipi di tumore (carcinoma basocellulare/carcinoma squamocellulare) non differivano in modo rilevante l’uno dall’altro in termini di frequenza o tempistica della nuova malattia.
- Nei pazienti diagnosticati per la prima volta senza un tumore successivo dopo due anni, la probabilità di un tumore successivo nell’anno successivo era del 10,4% e del 18% due anni dopo.
- Nei pazienti diagnosticati per la prima volta senza un tumore successivo dopo quattro anni, la probabilità di un tumore successivo nell’anno successivo era del 5,9% e del 10,8% due anni dopo.
Importante per il follow-up
Secondo gli autori, le informazioni sui secondi tumori sono di fondamentale importanza, soprattutto per pianificare il follow-up. Si dovrebbe anche fare una ricerca migliore su come gli aspetti biologici, lo stile di vita o le differenze nel sistema di assistenza sanitaria contribuiscono all’acquisizione e al rilevamento dei tumori secondari. Lo screening di routine in corso per la recidiva non è teoricamente necessario per tutti i pazienti con tumori non melanocitici, poiché alcuni pazienti non hanno una malattia ricorrente. Cosa distingue questa coorte e come si differenzia dal gruppo vulnerabile? Sono necessarie ulteriori ricerche per definire meglio la popolazione di screening.
Gli sforzi di screening più aggressivi sono particolarmente utili per le persone con diagnosi precoci di cancro della pelle chiaro. Inoltre, è necessario condurre un colloquio educativo sulla prevenzione con tutti i pazienti.
Fonte: Wehner MR, et al: Tempistica dei nuovi tumori successivi nei pazienti che presentano un carcinoma a cellule basali o un carcinoma cutaneo a cellule squamose. JAMA Dermatol 2015; 151(4): 382-388.
InFo ONCOLOGIA & EMATOLOGIA 2015; 3(7): 2