La Svizzera ha partecipato alla 67esima sessione della Commissione delle Nazioni Unite sugli Stupefacenti, di cui è membro per il periodo 2022–2025. La riunione si è conclusa con l’adozione di una risoluzione sulla prevenzione e il trattamento delle overdose, in cui il concetto di riduzione del danno viene riconosciuto esplicitamente dalla Commissione per la prima volta.
La Commissione delle Nazioni Unite sugli Stupefacenti (CND ), fondata nel 1946, è responsabile dell’elaborazione della politica internazionale in materia di droga. Il CND decide se gli stupefacenti, le sostanze psicotrope e i precursori sono soggetti al controllo internazionale. L’obiettivo dell’attuale incontro era quello di condurre una revisione intermedia dell’attuazione della dichiarazione ministeriale del 2019 sulla politica in materia di droga. La Svizzera era rappresentata a Vienna da una delegazione guidata da Anne Lévy, Direttrice dell’Ufficio federale della sanità pubblica. Durante i lavori preparatori, la Svizzera si è impegnata a proseguire gli sforzi per sviluppare una politica sulle dipendenze coerente, basata sulla salute e sui diritti umani, che incorpori anche aspetti di politica di sviluppo. Si è inoltre impegnata a sostenere gli sforzi per promuovere il dialogo e la cooperazione tra Vienna, Ginevra e New York e a coinvolgere la società civile nel processo. Nell’ambito della sua partecipazione al segmento di alto livello, la delegazione svizzera ha anche avuto colloqui bilaterali con una serie di altri Paesi. La conferenza si è conclusa con l’adozione di una risoluzione sulla prevenzione e il trattamento delle overdose. Questa risoluzione può essere definita storica, in quanto riconosce esplicitamente l’importanza della riduzione del danno per la prima volta da parte della CND. La Svizzera ha svolto un ruolo pionieristico in questo settore per oltre 30 anni.
La Svizzera, che è stata membro della CND in diverse occasioni, ha sempre partecipato attivamente ai lavori e alle discussioni della Commissione. In questo organismo, continua a sostenere la promozione di una politica sulle droghe incentrata sulla salute e sui diritti umani. Con la sua strategia a quattro pilastri (prevenzione, terapia, riduzione del danno e repressione) e il suo graduale sviluppo in una strategia nazionale nel campo delle dipendenze, la Svizzera sta perseguendo un approccio riconosciuto e rispettato all’estero.
Fonte: www.bag.admin.ch/bag/de/home/das-bag/aktuell/medienmitteilungen.msg-id-100519.html (ultimo accesso il 29/03/2024).
InFo NEUROLOGIA & PSICHIATRIA 2024; 22(2): 40 (pubblicato il 12.4.24, prima della stampa)