Descrizione del caso: Riportiamo il caso di una paziente di 43 anni che ha avuto un attacco epilettico per la prima volta la scorsa estate. Il work-up completo dell’epilessia non ha rivelato alcun potenziale epilettico tipico. Nel corso di ulteriori chiarimenti, tuttavia, è stato rivelato un chiaro idrocefalo occluso con stenosi dell’acquedotto prossimale come reperto incidentale nella risonanza magnetica.
Diagnosi di risonanza magnetica: la diagnosi di risonanza magnetica ha mostrato ventricoli sopratentoriali chiaramente dilatati con un quarto ventricolo stretto sulle immagini assiali T2-w (Fig. 1).
Le immagini sagittali hanno mostrato una stenosi prossimale dell’acquedotto con un grave vuoto di flusso nell’acquedotto. Altri segni di idrocefalo occluso nella stenosi dell’acquedotto erano (Fig. 2):
A) Elevazione e assottigliamento del corpo calloso.
B) Elevazione del tetto del terzo ventricolo
C) Estensione del ressecus sovrapinico
D) Compressione del pavimento del terzo ventricolo contro il dorsum sellae.
E) Allargamento del recesso infundibolare
F) Appiattimento e spostamento caudale del chiasma ottico
G) Palloncino della lamina terminalis.
Conclusione: dopo la crisi, al paziente è stato diagnosticato un idrocefalo occluso massivo con stenosi dell’acquedotto mediante risonanza magnetica. Se questo idrocefalo abbia causato la crisi è discutibile, ma non si può escludere. Sulla base della diagnostica per immagini e dei sintomi, c’era una chiara raccomandazione e indicazione per una terapia chirurgica nel senso di una ventricolocisternostomia endoscopica. L’obiettivo dell’operazione è quello di evitare lo sviluppo della demenza e i sintomi dell’idrocefalo cronico.
Ulteriori letture:
- Spennato P, et al: Terza ventricolostomia endoscopica per stenosi acqueduttale idiopatica. World Neurosurg 2013 Feb; 79(2 Suppl): S21.e13-20.
InFo NEUROLOGIA & PSICHIATRIA 2015; 13(3): 20-21