Per molto tempo, non è stato stabilito con chiarezza se i diabetici siano generalmente adatti a guidare un veicolo o meno. Con l’adozione della linea guida S2e “Diabete e traffico stradale”, per la prima volta è stata creata la certezza del diritto per i medici.
La partecipazione al traffico stradale in Svizzera è regolata dalla Legge sulla circolazione stradale. Questo stabilisce che i conducenti di veicoli a motore devono essere idonei e competenti alla guida. L’idoneità alla guida è intesa come la capacità di guidare un veicolo a motore nel traffico stradale che è ampiamente stabile nel tempo e indipendente dai parametri della situazione attuale e dello stato mentale, come afferma la linea guida. Le caratteristiche fisiche e psicologiche possono avere un effetto negativo in questo caso. Da tempo si discute se i pazienti con diabete siano in grado di guidare. Soprattutto per quanto riguarda gli autisti professionisti, è stata spesso espressa l’opinione che ai pazienti insulino-dipendenti dovrebbe essere negata la patente di guida.
La linea guida ha posto la valutazione dell’idoneità alla guida nel diabete su basi medico-scientifiche. I risultati di una meta-analisi del 2016, ad esempio, mostrano che il rischio di incidenti per le persone con diabete è aumentato solo dell’11% circa – e quindi molto più basso del rischio per le persone con sindrome di apnea del sonno (140%) o disturbo da deficit di attenzione/iperattività (340%). Le analisi suggeriscono che la malattia di per sé non è associata a un aumento del rischio di incidenti. Di conseguenza, quasi tutti i pazienti affetti da diabete possono partecipare alla circolazione stradale, sia in auto private che a livello professionale. Tuttavia, sono stati identificati gruppi ad alto rischio all’interno della malattia, dove la valutazione del rischio è significativamente peggiore.
La glicemia alta a lungo termine non è un motivo per il divieto di guida
Sebbene un livello elevato di HbA1c o la terapia insulinica non siano motivi di divieto di guida, occorre prestare attenzione se si verificano due o più episodi di ipoglicemia grave da svegli nell’arco di un anno o se si soffre di apnea notturna non trattata. Si devono tenere presenti anche le comorbidità. L’incapacità temporanea di guidare si verifica, ad esempio, in caso di gravi deragliamenti metabolici o durante la fase di adattamento all’insulina o di aggiustamento della dose. In questo caso bisogna aspettare che il metabolismo degli zuccheri nel sangue sia di nuovo stabile.
La prima priorità deve essere ovviamente quella di evitare l’ipoglicemia. Di conseguenza, si consiglia al paziente di effettuare un automonitoraggio della glicemia prima di iniziare un viaggio. Inoltre, i carboidrati ad azione rapida, come il glucosio o simili, devono essere sempre a portata di mano nel veicolo, per poter aumentare la glicemia in modo mirato, se necessario.
Secondo una prima valutazione, la linea guida ha dato certezza ai pazienti, ai medici e anche agli esperti (legali). La strutturazione attraverso criteri chiari basati su scoperte scientifiche lascia meno spazio all’interpretazione e fornisce raccomandazioni comprensibili per l’azione.
CARDIOVASC 2019; 18(3): 34