Esplorare i legami tra il microbioma cutaneo e la gravità della dermatite atopica (AD) e i cofattori legati al paziente è un aspetto importante nello sviluppo di nuove terapie personalizzate per l’AD, in particolare quelle che mirano al microbioma cutaneo. Tenendo presente questo, un team di ricerca internazionale ha lanciato un interessante studio che è stato pubblicato su JEADV nel 2023.
La dermatite atopica (AD) è caratterizzata da lesioni eczematose polimorfiche con prurito intenso e persistente [1–3,10]. L’eziologia è complessa e non ancora del tutto chiarita. Una serie di fattori genetici e ambientali giocano un ruolo nella patogenesi. Queste includono reazioni immunitarie proinfiammatorie disregolate e una barriera epidermica compromessa a causa di mutazioni della filaggrina [4,5]. Inoltre, studi empirici indicano che l’AD è associata a una disbiosi del microbioma cutaneo [6].
Analisi biologica molecolare del microbioma cutaneo
Riassumendo i risultati precedenti, si può affermare che il microbioma cutaneo dei pazienti affetti da AD è caratterizzato da una ridotta diversità microbica e da una composizione alterata rispetto agli individui sani [6]. Ci sono prove che una maggiore colonizzazione con Staphylococcus aureus (S. aureus) riduce la diversità del microbiota cutaneo nell’area dei siti di predilezione per l’AD e che la gravità dell’AD è associata al microbioma cutaneo [7–9,10]. Per saperne di più, un team di ricerca internazionale ha lanciato uno studio in cui è stato analizzato il microbioma cutaneo di 48 adulti con MA da moderato a grave, utilizzando il sequenziamento di nuova generazione (sequenziamento dell’amplicone** del gene 16S rRNA) [9].
** Gli “ampliconi” sono i frammenti di DNA amplificati in modo selettivo.
Conclusione: la gravità dell’AD e la diversità microbica sono associate
Le analisi hanno mostrato che nella pelle lesionata, la gravità dell’AD è associata positivamente alla frequenza relativa di S. aureus (r=0,53$, p<0,001) e che esiste una correlazione negativa con la ‘uniformità’, cioè una distribuzione uguale delle diverse specie batteriche (r= -0,58, p<0,001) [9]. La regressione multipla ha confermato l’associazione tra la gravità dell’AD e la diversità del microbioma, compreso l’indice di Shannon& (nella pelle lesionata, p<0,001), l'”uniformità” (nella pelle non lesionata, p=0,015) e l’abbondanza relativa di S. aureus (p <0,012). Questi risultati sono coerenti con i risultati degli studi precedenti e forniscono ulteriori approfondimenti preziosi. Per esempio, la ridotta “uniformità” è dovuta principalmente all’abbondanza relativa di S. aureus e meno alla ridotta “ricchezza” (numero di generi/specie batteriche) del microbioma. Inoltre, la gravità dell’AD era associata ai livelli di IgE dei pazienti (p<0,001), all’età (p<0,034) e al sesso (p=0,012).
$ r=coefficiente di correlazione (coefficiente di correlazione di rango di Spearman)
& Indice di Shannon = Indice di diversità secondo Shannon
Letteratura:
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