L’ipertensione arteriosa rimane il principale fattore di rischio per la morbilità e la mortalità cardiovascolare in Europa e nel mondo.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la prevalenza dell’ipertensione arteriosa è dell’ordine del 30-45% nell’Europa occidentale e ancora più elevata in vaste aree dell’Europa orientale. Queste poche cifre dimostrano da sole l’eccezionale importanza di una diagnosi e di una terapia adeguate per la salute dei nostri pazienti. Al Congresso europeo sull’ipertensione di quest’anno, sono state presentate le nuove linee guida congiunte delle società europee di ipertensione e cardiologia sulla diagnosi e il trattamento dell’ipertensione arteriosa. Come sempre quando vengono pubblicate nuove linee guida, la domanda per coloro che devono applicarle è se e come cambiano effettivamente la pratica clinica. Oppure – in altre parole – si tratta solo di “vino vecchio in bottiglie nuove”?
In effetti, sono successe molte cose dall’ultimo aggiornamento delle linee guida sull’ipertensione, nel 2009. Sono stati fatti importanti progressi nella diagnosi, ma soprattutto nel trattamento dell’ipertensione arteriosa, che ha un’influenza diretta sulla pratica clinica, come la crescente importanza della misurazione della pressione arteriosa nelle 24 ore e dell’automonitoraggio della pressione arteriosa, i valori target uniformi della pressione arteriosa, il trattamento dell’ipertensione arteriosa nelle persone giovani e anziane o il trattamento dell’ipertensione resistente alla terapia. L’articolo “Ipertensione arteriosa 2013 – quali sono le novità?” tratta le innovazioni più importanti e clinicamente rilevanti.
Sicuramente una delle innovazioni più interessanti e promettenti nel trattamento dell’ipertensione refrattaria è la denervazione interventistica del simpatico renale basata su catetere. Il gruppo guidato dal Dr. med. Felix Mahfoud e dal Prof. Michael Böhm, MD, della Saarland University di Bad Homburg, in Germania, è stato un pioniere in questo campo ed è uno dei team con la maggiore esperienza clinica in questa nuova area. Nell’articolo “Denervazione renale – Nuovo trattamento per l’ipertensione arteriosa resistente alla terapia e altro ancora?” riceverà – quasi in prima persona – le informazioni più importanti sulle basi, l’efficacia e le possibili ulteriori aree di applicazione di questa procedura.
Ci auguriamo che questo numero di CARDIOVASC la sostenga nell’applicazione delle nuove scoperte e linee guida nella cura dei pazienti con ipertensione arteriosa e le auguriamo una lettura interessante ed entusiasmante.
PD Thomas Dieterle, MD