L’intensa ricerca nel campo della sclerosi multipla (SM) ha portato alla disponibilità di diverse opzioni terapeutiche, a seconda della forma della malattia e della sua gravità. Questo è essenziale anche in considerazione del fatto che il numero di persone con SM in Svizzera è in aumento. L’obiettivo della gestione della terapia dovrebbe essere quello di mantenere la partecipazione alla vita sociale il più a lungo possibile.
I numeri sono allarmanti: in Svizzera, almeno 15.000 persone hanno la sclerosi multipla (SM) – e la tendenza è in aumento [1]. La malattia con 1000 volti non segue una linea chiara. Alcune persone non presentano alcun sintomo per anni dopo una ricaduta, mentre in altre la progressione è rapida. La causa principale è la neurodegenerazione [2,3]. La trasfezione assonale e la perdita di neuroni aumentano la progressione della disabilità. La malattia si divide in recidivante-remittente (SMRR), secondaria progressiva (SMSP) e primaria progressiva (SMPP) in base al suo aspetto clinico. [4].
La SMRR viene diagnosticata con almeno due ricadute clinicamente accertate e con evidenza clinica oggettiva di almeno due lesioni. Se si trova una sola lesione, si deve aggiungere la disseminazione spaziale. Nel caso di una ricaduta accertata e di due lesioni, la diagnosi richiede la disseminazione temporale, mentre nel caso di una ricaduta più una lesione, devono essere presenti sia la disseminazione spaziale che quella temporale. Si parla di SMPP se c’è almeno un anno di progressione della disabilità clinica senza ricadute, più almeno due delle seguenti condizioni: ≥una lesione T2 alla risonanza magnetica (di cui almeno una periventricolare, corticale/giuxtacorticale o infratentoriale) e/o ≥2 lesioni T2 alla risonanza magnetica spinale e/o sintesi di immunoglobuline intratecali.
Ampio spettro di terapie
Grazie a un’intensa attività di ricerca, oggi sono disponibili diverse opzioni terapeutiche efficaci. L’obiettivo è ridurre l’entità delle reazioni infiammatorie, stabilizzare le limitazioni funzionali e migliorare i sintomi che le accompagnano. Idealmente, non si possono rilevare nuove lesioni alla risonanza magnetica, non si verificano più ricadute e si può arrestare la progressione della disabilità [5].
A seconda del decorso della malattia, si possono utilizzare diversi preparati (Tab. 1) [6]. L’immunoterapia per la SM recidivante-remittente deve basarsi sull’attività della malattia. Ai pazienti non trattati con SMRR deve essere offerta l’immunoterapia se è stata rilevata almeno una ricaduta clinicamente oggettivabile o un’attività di risonanza magnetica in un periodo di due anni precedenti. Secondo gli studi attuali, solo gli anticorpi CD20 dovrebbero essere utilizzati per trattare la SM primaria progressiva. Nella SMSP attiva, si può prendere in considerazione l’uso di siponimod, interferoni beta, cladribina e anticorpi CD20.
Gli immunoterapici sono divisi in tre categorie in base ai loro effetti sulla riduzione del tasso di ricaduta: Categoria di efficacia 1 (beta-interferoni incluso peg-interferone, dimetil fumarato, glatirameroidi, teriflunomide); categoria 2 (cladribina, fingolimod, ozanimod) e categoria di efficacia 3 (alemtuzumab, anticorpi CD20, natalizumab) [5].
L’iniezione sottocutanea di IFN beta 1b, IFN beta 1a, peginterferone beta 1a e glatiramer acetato produce un’efficacia moderata con una riduzione delle recidive di circa il 30%, ma è anche associata a un rischio basso. Le preparazioni orali hanno generalmente un effetto maggiore, con una riduzione del 50% delle ricadute, mentre le preparazioni i.v. di natalizumab, alemtuzumab e ocrelizumab, così come l’ofatumumab somministrato per via sottocutanea, ottengono una riduzione del 70% delle ricadute [7].
I preparati della categoria di efficacia 1 sono indicati se non c’è un decorso altamente attivo. Le sostanze delle categorie 2 e 3 possono essere prese in considerazione nei pazienti naïve alla terapia con un decorso altamente attivo [5].
Letteratura:
- www.multiplesklerose.ch/das-schweizer-ms-register (ultimo accesso 21.09.2021)
- Ziemssen T, Derfuss T, de Stefano N, et al: Ottimizzare il successo del trattamento nella sclerosi multipla. J Neurol 2016; 263: 1053-1065.
- De Stefano N, Airas L, Grigoriadis N, et al: Rilevanza clinica delle misure del volume cerebrale nella sclerosi multipla. Farmaci CNS 2014; 28: 147-156.
- Lublin FD, Reingold SC, Cohen JA, et al: Definizione del decorso clinico della sclerosi multipla: le revisioni del 2013. Neurologia 2014; 83: 278-286.
- Hemmer B, et al.: Diagnosi e terapia della sclerosi multipla, dei disturbi dello spettro della neuromielite optica e delle malattie associate alla MOG-IgG. S2k-Leitlinie, 2021, in: Deutsche Gesellschaft für Neurologie (ed.), Leitlinien für Diagnostik und Therapie in der Neurologie. Online: www.dgn.org/leitlinien (ultimo accesso 23.09.2021).
- Wiendl H, Gold R, Berger T, et al.: Commento del gruppo di consenso tedesco sulla terapia della sclerosi multipla (MSTKG) sulla linea guida S2k sulla sclerosi multipla. DGNeurologia. 2021 Jun 16: 1-8.
- Granziera C: Sclerosi multipla: diagnosi differenziale e terapia. Conferenza Fomf 2021
InFo NEUROLOGIA & PSICHIATRIA 2021; 19(5): 36