Esistono diversi studi epidemiologici che collegano la soia a un rischio ridotto di cancro al seno o di recidiva. Allo stesso tempo, i fitoestrogeni contenuti nella soia, la genisteina e la daidzeina, hanno un effetto ormonale simile a quello degli estrogeni. Le donne con cancro al seno estrogeno-dipendente possono quindi mangiare prodotti di soia? E qual è esattamente l’influenza concreta della soia sulla cancerogenesi del cancro al seno? La controversia è alimentata da un nuovo studio.
(ag) Dopo aver esaminato diversi studi epidemiologici, l’American Institute for Cancer Research (AICR) ritiene che il consumo di alimenti contenenti soia dopo il cancro al seno sia sicuro, purché rientri nei limiti della norma. Tuttavia, molte domande su questo argomento rimangono senza risposta: la soia protegge dal cancro al seno o previene le recidive? E cosa succede con quantità maggiori e con gli integratori alimentari concentrati?
L’RCT è dedicato al tema
Naturalmente, le epidemiologie non possono chiarire la questione dell’esatto meccanismo. Ad oggi, tuttavia, esistono solo pochi studi, in parte contraddittori, sull’influenza concreta della soia sui geni e sulle vie di segnalazione associate al cancro al seno. Uno studio randomizzato e controllato del Journal of the National Cancer Institute ha ora esaminato questa questione in modo più dettagliato.
140 donne con una nuova diagnosi di cancro al seno in fase iniziale hanno ricevuto un’integrazione di soia 1:1 (equivalente a circa 250 g di tofu/tgl.) o un placebo – questo per 7-30 giorni fino all’intervento chirurgico. L’aderenza è stata controllata utilizzando la genisteina e l’aidzeina plasmatiche.
Questi due fitoestrogeni sono aumentati in modo significativo con l’integrazione e sono rimasti invariati con il placebo.
Non si può escludere un effetto avverso
Nel confronto prima e dopo del tessuto tumorale, è stato rilevato un cambiamento di espressione statisticamente rilevante per 21 geni. Significativo nel gruppo della soia è stato l’aumento di FGFR2, ma anche di E2F5, BUB1, CCNB2, MYBL2, CDK1 e CDC20 – fattori coinvolti nel ciclo cellulare e nella proliferazione cellulare. Anche l’espressione dei geni FANCC e UGT2A1 è aumentata fortemente con la supplementazione. Sebbene l’effetto esatto dell’aumento dell’espressione di questi due geni sul cancro al seno non sia certo, essi hanno un’influenza potenziale sulla biologia del carcinoma, secondo i ricercatori.
Se si crede a questo risultato, l’assunzione di soia nel cancro al seno dovrebbe essere limitata. Almeno in alcune donne, l’espressione genica potrebbe essere influenzata negativamente da questo.
Fonte: Shike M, et al: J Natl Cancer Inst 2014; 106(9): dju189. doi:10.1093/jnci/dju189.