Le alterazioni benigne del seno sono estremamente comuni. La mammografia viene utilizzata prevalentemente per la diagnostica per immagini. Una panoramica sulla classificazione e sulla diagnostica basata sulle immagini.
Le alterazioni benigne del seno sono estremamente comuni. La mammografia viene utilizzata prevalentemente per la diagnostica per immagini. Una panoramica sulla classificazione e sulla diagnostica basata sulle immagini.
Per una migliore comprensione, si prenderà in considerazione la nomenclatura attuale e il suo significato per il referto radiologico della mamma. Questi si applicano ai cambiamenti benigni e maligni.
Lo standard dell’American College of Radiology (ACR) per il Breast Imaging Reporting and Data System (BIRADS) è stato pubblicato nel 1997 e da allora è stato aggiornato più volte. In questo modo è stato possibile oggettivare e standardizzare i risultati dei radiologi. Lo standard è ora accettato in tutto il mondo. Con la quarta edizione del 2003, le definizioni dei termini e delle classificazioni sono state trasferite anche alla sonografia mammaria. Nel 2014, l’aggiornamento è avvenuto con la quinta edizione [1]. La Tabella 1 elenca le categorie BI-RADS e il loro significato.
La linea guida tedesca S3 sulla diagnosi precoce del cancro al seno richiede la conferma istologica mediante biopsia a vuoto o a punzone per tutti i risultati BI-RADS 4/5. Se c’è un’incongruenza tra la clinica e la diagnostica per immagini, o se il paziente teme il cancro o ha un profilo di rischio corrispondente, si può anche eseguire una biopsia per il BI-RADS 3 [2].
La classificazione ACR descrive la proporzione di tessuto ghiandolare nella mammografia (panoramica 1).
Questi strumenti di imaging (per lo più) forniscono chiarezza
Oggi, i moderni esami di mammografia per immagini vengono eseguiti principalmente con la mammografia digitale con rivelatore a pannello piatto, che richiede solo la dose più bassa rispetto alla mammografia convenzionale con pellicola e alla mammografia con piastra di imaging [3]. La tomosintesi è utile per le strutture mammarie dense. Per l’ecografia mammaria, è necessario un dispositivo con trasduttore ad alta risoluzione e opzione Doppler a colori. L’esame ecografico è molto valido per differenziare i reperti focali solidi dalle cisti, e il Doppler con codice colore consente di assegnare una diagnosi di specie agli ingrossamenti linfonodali patologici.
La risonanza magnetica al seno ha tre indicazioni specifiche con un’ottima valutabilità dei risultati:
- Sospetto di recidiva locale dopo la terapia di conservazione del seno (BET)
- Condizione dopo l’impianto della protesi dopo la terapia
- Metastasi linfonodali ascellari confermate istologicamente senza evidenza di un tumore mammario primario nella mammografia e/o nell’ecografia.
Anche i tumori maligni della mamma confermati biopticamente sono un’indicazione medica perfettamente ragionevole per la risonanza magnetica al seno prima del trattamento chirurgico, al fine di escludere tumori multifocali o controlaterali.
Le galattografie possono essere utilizzate in caso di secrezione sanguinolenta del capezzolo per chiarire i processi infiammatori o occupanti spazio del sistema dei dotti lattiferi. L’aspirazione con ago sottile per l’esame citologico e la biopsia con punch per l’esame istologico completano i metodi di esame comunemente utilizzati nella pratica.
La panoramica 1 elenca alcuni reperti benigni della mamma [4,5], diversi reperti sono documentati nei casi di studio.
Messaggi da portare a casa
- Nella mamma possono verificarsi numerosi cambiamenti benigni.
- Nella maggior parte dei casi, la diagnosi può essere fatta dopo l’anamnesi, l’esame clinico e la diagnostica per immagini.
- La mammografia, la tomosintesi e la sonografia sono le procedure di imaging di base. Essendo una procedura molto sensibile e specifica, la risonanza magnetica al seno viene utilizzata come complemento per domande particolari.
- In caso di risultati simili dal punto di vista clinico e mammografico, l’ecografia può solitamente confermare la diagnosi differenziale, soprattutto in caso di struttura mammaria densa.
- La classificazione standardizzata dei risultati viene effettuata secondo le norme BI-RADS e ACR.
Letteratura:
- American College of Radiology: Atlante ACR BI-RADS®5a edizione. www.acr.org/Clinical-Resources/Reporting-and-Data-Systems/Bi-Rads, ultimo accesso 13.05.19.
- AWMF: Linea guida interdisciplinare S3 per la diagnosi precoce, la diagnosi, la terapia e il follow-up del carcinoma mammario. Versione 4.1, settembre 2018. www.leitlinienprogramm-onkologie.de/leitlinien/mammakarzinom, ultimo accesso 13.05.19.
- Hahn D: Bayerisches Ärzteblatt 2008; 2: 72-76.
- Fischer U, ed.: Mammografia a raggi X. Comprendere, applicare e ottimizzare. Stoccarda/New York: Georg Thieme Verlag, 2003: 91-131.
- Heywang-Köbrunner SH, Schreer I: Diagnostica per immagini del seno. Tecnica di esame, schema dei risultati e diagnosi differenziale nella mammografia, nella sonografia e nella risonanza magnetica. Stoccarda/New York: Georg Thieme Verlag, 1996: 172-201.
PRATICA GP 2019; 14(6): 35-37