Il Gruppo di lavoro Microbiologia e Igiene, istituito dalla Chronic Wound Initiative (ICW) nel 2019, ha aggiornato la raccomandazione di consenso “Infection Prevention and Hygiene in Wound Care”, ponendo l’accento sul fatto che si tratta di una guida informativa pratica per l’igiene nella cura delle ferite in diversi contesti.
Un assunto di base dell’ICW è che applicando gli standard nella profilassi e nella terapia delle persone con ferite croniche, si possono risparmiare molte sofferenze e anche i costi. Il PD Dr. med. A. Schwarzkopf, specialista in microbiologia ed epidemiologia delle infezioni e membro del comitato consultivo ICW e.V., ha presentato le raccomandazioni di consenso appena pubblicate in occasione del congresso sulle ferite di Norimberga [1]. La linea guida intende contribuire a fornire al personale infermieristico e alla professione medica fiducia nella cura delle ferite e tiene conto anche della realtà assistenziale che i pazienti affetti da ferite non vengono curati solo nelle strutture sanitarie, ma anche nelle abitazioni private. I concetti di igiene sono misure che accompagnano la terapia e si svolgono all’interno di condizioni quadro legalmente regolamentate (ad esempio, la Legge sulla protezione dalle infezioni, la Legge sulla salute e la sicurezza sul lavoro, la Legge sui dispositivi medici).
Profilassi dell’infezione della ferita: ancora una sfida
L’infezione locale delle ferite croniche, così come di quelle acute e post-operatorie, rimane un problema centrale della compromissione della guarigione delle ferite [2]. Per la cura di queste ferite, la considerazione di alcuni principi di trattamento è indispensabile e all’avanguardia [3]. Il relatore fornisce l’esempio di ferite post-operatorie acute, ma a volte cronicizzanti, quando inizialmente c’era solo una deiscenza della sutura. In alcuni casi, le misure antisettiche tempestive possono salvare molte sofferenze. In caso di infezione locale, l’uso di terapie antimicrobiche contemporanee per le ferite è spesso un’opzione di trattamento efficace.
Diagnostica microbiologica: la biopsia è utile solo in casi eccezionali.
La colonizzazione delle ferite croniche, acute e post-operatorie rimane un tema importante per la diagnostica microbiologica. Per quanto riguarda lo spettro patogeno, sono particolarmente rilevanti gli enterobatteri, lo Staphylococcus aureaus, la Pseudomonas aeruginosa e altri germi dell’acqua, nonché i patogeni multiresistenti (MRE). Gli MRE più significativi sono lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA), gli enterococchi resistenti alla vancomicina (VRE) e i batteri gram-negativi multidrug-resistant (MRGN). “Da un punto di vista igienico, non è così importante se si ha davanti MRSA o MRGN”, spiega il relatore, ma la questione è piuttosto la localizzazione, cioè se le MRE si trovano nella zona della gola/naso o sulla pelle [1]. Questo è rilevante per le rispettive misure.
Sono disponibili diverse tecniche per rilevare i batteri nella ferita. A differenza del passato, oggi si raccomanda di includere il margine della ferita nello striscio batteriologico [1]. La biopsia per la diagnosi dei patogeni è indicata solo in alcuni casi, ad esempio se si sospettano determinati patogeni.
Raccomandazioni per la pulizia della ferita e il cambio della medicazione
Lo sbrigliamento chirurgico e la pulizia della base, seguiti dall’applicazione di medicazioni antimicrobiche, servono a proteggere dalla formazione di nuovi biofilm. Anche le raccomandazioni per il cambio della medicazione fanno parte delle linee guida sulla profilassi delle infezioni. La raccomandazione di consenso “Igiene nella cura delle ferite” può essere ottenuta dalla homepage dell’ICW. È disponibile anche un libro di accompagnamento all’apprendimento, pubblicato in parallelo.
Congresso: Congresso sulle ferite di Norimberga
Letteratura:
- «Prävention von Wundinfektionen – der Neue Hygieneleitfaden der ICW», PD Dr. med. A. Schwarzkopf, Wundkongress Nürnberg, 01.12.2022.
- Han G, Ceilley R: Chronic Wound Healing: A Review of Current Management and Treatments. Adv Ther 2017, 34: 599–610.
- Cooper R, Kirketerp-Moller K: Non-antibiotic antimicrobial interventions and antimicrobial stewardship in wound care: EWMA’s antimicrobial stewardship programme. J Wound Care 2018; 27: 5: 1–18.
- Stürmer EK, Dissemond J: Prove nella terapia locale delle ferite croniche: Cosa c’è di certo? Phlebologie 2022; 51(02): 79–87.
- KRINKO Prävention postoperativer Wundinfektionen: Empfehlung der Kommission für Krankenhaushygiene und Infektionsprävention (KRINKO) beim Robert Koch Institut. Bundesgesundheitsblatt Gesundheitsforschung Gesundheitsschutz 2018; 61(4): 448–473.
- Dissemond J: Diagnostik und Therapie lokaler Wundinfektionen. Z Gerontol Geriat 2023; 56: 48–52.
DERMATOLOGIE PRAXIS 2023; 33(1): 36
HAUSARZT PRAXIS 2023; 18(2): 31